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KICS da HHV-8: un nuovo protocollo diagnostico e terapeutico salva i trapianti d’organo

È stato appena pubblicato su American Journal of Transplantation , la prima rivista mondiale di Trapiantologia, un lavoro condotto durante gli ultimi 12 anni ad ISMETT con la collaborazione stretta del laboratorio di ricerca ISMETT e RIMED e della Ematologia clinica e di laboratorio Unimore ed AOU Modena, che ha reso possibile la definizione di una nuova Sindrome Citochinica denominata KICS (Kaposi sarcoma herpesvirus Inflammatory Cytokine Syndrome) e provocata dal virus HHV8.

La malattia neoplastica e non neoplastica causata dal virus erpetico umano di tipo 8 (HHV-8) rappresenta una complicanza potenzialmente letale per i riceventi di trapianto di organo solido. Nel 2010, il Prof. Mario Luppi, Ordinario di Malattie del sangue presso Unimore e Direttore dell’UOC di Ematologia dell’AOU di Modena, assieme al suo team, documentarono sul New England Journal of Medicine il primo caso accertato di trasmissione del virus HHV-8 da un donatore di rene a due riceventi, uno dei quali sviluppò un sarcoma di Kaposi (SK) disseminato, mentre l'altro manifestò una forma di “sepsi virale,” mai descritta in precedenza. Quest'ultimo paziente, trattato unicamente con antivirali e immunoglobuline, morì entro un mese a causa di insufficienze d'organo.

Nel 2012, questa esperienza fu richiamata alla memoria dal Prof. Luppi quando la Dott.ssa Alessandra Mularoni, responsabile del Servizio di Malattie Infettive dell’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e le Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT-IRCCS) di Palermo, lo contattò per discutere una grave sindrome clinica non maligna correlata all’infezione primaria da HHV-8. Il caso riguardava un ricevente di trapianto combinato fegato-rene, ma situazioni analoghe si erano verificate anche in altri pazienti, principalmente trapiantati di fegato e, in alcuni casi, di polmone, in un'area geografica endemica per il virus.

Lo screening sierologico e la sorveglianza molecolare nei pazienti ad alto rischio di infezione da HHV-8 trasmessa dal donatore, quindi coloro che ricevono un organo da un donatore sieropositivo per HHV-8, assicurano il riconoscimento precoce e la terapia efficace delle KICS, con antivirali, anticorpo monoclonale anti-CD20, e farmaci immunosoppressori, capaci di garantire risposte immunologiche antivirali efficaci ed eliminare i linfociti B, portatori dell’infezione virale. “Le implicazioni di questo lavoro saranno molto importanti sia a livello nazionale che internazionale potendo modificare addirittura i protocolli di screening di riceventi e donatori di organo” commentano i ricercatori.

Durante questi anni la nostra strettissima collaborazione ci ha guidato nella gestione di casi clinici molto difficili e siamo riusciti a portare la mortalità di queste severe manifestazioni vicino allo zero grazie ad un protocollo innovativo di diagnosi precoce e terapia” commentano il Prof. Luppi e la Dott.ssa Mularoni. 

Già abbiamo ricevuto contatti da colleghe/i di Università italiane e straniere per avere informazioni su questo innovativo protocollo che mette in sicurezza i riceventi di trapianto di organo” continuano Luppi e Mularoni. “I risultati di questo studio sono importanti perché questa “tempesta citochina” causata da HHV-8 ha similitudini con la “tempesta citochinica” scatenata da altri virus come il Sars CoV2 (virus del COVID) e con quella che può insorgere frequentemente nei pazienti con neoplasie ematologiche (linfomi, mieloma multiplo, leucemie linfoblastiche acute) che ricevono le innovative terapie geniche-cellulari, chiamate CAR-T. Nei nostri Centri sono già iniziati studi di caratterizzazione biologica, anche con lo scopo di prevenire e curare in modo più efficace queste complicanze nei nostri pazienti trapiantati di organo solido con infezioni virali ed emato-oncologici, trattati con CAR-T”.

Questo lavoro è stato anche premiato di recente al Congresso Italiano di Malattie Infettive come migliore comunicazione orale.

Tale studio è stato possibile grazie al finanziamento “National Center for Gene Therapy and Drugs based on RNA Technology” (CN3 “RNA & Gene Therapy”)-Spoke 2 (project no. CN00000041, CUP E93C22001080001) National Recovery and Resilience Plan, Mission 4, Prof. Mario Luppi, e Next Generation EU -MUR - National Recovery and Resilience Plan, Mission 4, Component 2 Investment 1.3 – Extended Partnership initiative on Emerging Infectious Diseases INF-ACT (project no. PE00000007, CUP B73C22001230006) alla dott.ssa Alessandra Mularoni.

https://www.amjtransplant.org/article/S1600-6135%2824%2900697-X/fulltext

Serologic screening and molecular surveillance of Kaposi sarcoma herpesvirus/human herpesvirus-8 infections for early recognition and effective treatment of Kaposi sarcoma herpesvirus-associated inflammatory cytokine syndrome in solid organ transplant recipients - American Journal of Transplantation

Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 02/01/2025