Tumori pancreatici: da Modena una nuova speranza grazie a una combinazione di terapia genica e chemioterapia

Una nuova speranza per la lotta ai tumori pancreatici arriva dai Laboratori di Terapie Cellulari del Policlinico di Modena diretti dal Prof. Massimo Dominici, Docente di Oncologia presso lAteneo di Modena e Reggio Emilia (UniMoRe) e Direttore della Struttura Complessa di Oncologia dellAzienda Ospedaliero-Universitaria (AOU) di Modena, e dalla Dr.ssa Giulia Grisendi, biotecnologa e ricercatrice di UniMoRe. Lequipe modenese ha studiato la combinazione di terapia cellulare-genica e di chemioterapia che ha dato risultati incoraggianti. Lo studio è stato pubblicato sul numero di agosto dellimportante rivista Cell Report Medicine (LINK).
Lo studio è ancora in una fase preclinica ma apre importanti prospettive per la cura del tumore pancreatico ponendo lattenzione su inattese sinergie che consentiranno di studiare farmaci sempre più mirati in grado di integrarsi in protocolli di terapia genica per ridurre sia il tumore che il suo stroma. Inoltre, questa strategia di sostituzione stromale con terapie genica e chemioterapia consentirà a breve linizio di una sperimentazione nei pazienti, in particolare quelli con malattia localmente avanzata.
Questo ambizioso progetto nasce dalla ricerca accademica di UniMoRe grazie a diversi finanziamenti che in parte hanno sostenuto il progetto: Associazione Nastro Viola, AIRC, Dipartimenti Eccellenti MIUR 2022 e NextGenerationEU PNRR Partenariati Estesi "HEAL ITALIA". La collaborazione con le aziende biotecnologiche Rigenerand, ora Evotec Modena, Aptuit Verona ed EIR Biotherapies consentirà lavvio della sperimentazione clinica nelluomo nella prima parte del 2025. Il progetto ha visto la collaborazione di numerosi studiosi in vari enti quali lUniversità di Bologna, lIRCCS Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna, il Tecnopolo Mario Veronesi di Mirandola, lIstituto di Genetica Molecolare Cavalli-Sforza del CNR di Bologna e la Emory University School of Medicine, Atlanta, negli USA.
I Laboratori di Terapie Cellulari sono da anni impegnati nello sviluppo di terapie cellulari e geniche per tumori ancora di frontiera, tra i quali il tumore del pancreas. Nella maggior parte dei casi ha spiegato il prof. Massimo Dominici - questo cancro si sviluppa nelle fasi iniziali senza sintomi, il che rende difficile la diagnosi. I sintomi, quando compaiono, sono spesso aspecifici e la maggior parte dei pazienti riferisce dolore, nausea, perdita di peso e di appetito. Per questo motivo, la maggior parte dei casi viene diagnosticata in uno stadio avanzato. Gli attuali metodi di trattamento dipendono dalla diffusione della malattia e comprendono la resezione chirurgica e la chemioterapia in approcci adiuvanti o neoadiuvanti per tumori resecabili o potenzialmente resecabili, la radio-chemioterapia per malattia non resecabile, localmente avanzata e, infine, la chemioterapia per le forme metastatiche.
Per questo motivo il tumore al pancreas è ancora oggi uno dei più gravi, per lassenza di terapie in grado di cambiarne la prognosi che è ancora di pochi mesi per la malattia metastatica, ovvero l80% dei pazienti. Nel mondo si stimano circa mezzo milione di casi allanno, mentre in Europa ogni anno circa 130.000 pazienti si ammalano di tumore pancreatico con una mortalità, purtroppo, quasi sovrapponibile. In Italia, tale drammatico scenario riguarda circa 15.000 concittadini. Nel 2040 le previsioni per lEuropa sono ancora più fosche, con la previsione di aumento dellincidenza sino ai 180.000 casi anno.
Il nostro gruppo di ricerca hanno aggiunto il prof. Dominici e la dottoressa Grisendi si è quindi si è quindi chiesto il motivo di questi ancora insoddisfacenti risultati clinici, interrogandosi se linsuccesso delle attuali terapie possa essere imputabile al fatto che le cure ad oggi approvate hanno considerato come bersaglio esclusivo solo le cellule tumorali. Tuttavia, è noto che la complessità del tumore del pancreas riguarda anche la presenza di numerose cellule di supporto dette stromali - che, sebbene non completamente tumorali, sono un costante aiuto alla crescita tumorale ed alla capacità di difendersi dai trattamenti. Quindi abbiamo scommesso sul fatto che nuovi trattamenti debbano necessariamente danneggiare fino ad eliminarle anche queste abbondanti cellule stromali oltre che il tumore in sé .
I ricercatori hanno pensato di utilizzare cellule stromali normali prese dal tessuto adiposo - dette cellule staminali/stromali mesenchimali - e di modificarle geneticamente per la produzione di un potente agente anti-tumorale, detto TRAIL. In questo modo si è voluto ingannare il tumore pancreatico sostituendo le cellule stromali tumorali con cellule stromali modificate anti-cancro con lo scopo di far rilasciare il loro carico letale in prossimità del tumore stesso. Non solo, il gruppo di ricerca ha anche ipotizzato che la combinazione di questo trattamento di sostituzione stromale, associato alla somministrazione di un tradizionale chemioterapico quale la gemcitabina, potesse generare un migliore effetto terapeutico.
I ricercatori hanno poi creato quello che è stato definito un avatar tumorale, ovvero un modello tridimensionale rappresentativo - con tumore e stroma maligno del cancro pancreatico umano. Questi avatar sono stati quindi trattati dalla combinazione di terapia genica e chemioterapia. In questo modo conclude la dottoressa Grisendi abbiamo hanno scoperto che la combinazione di cellule stromali da grasso secernenti TRAIL e gemcitabina colpiva sia le cellule tumorali anche le più aggressive sia le cellule stromali alternandone anche le capacità supportive per la crescita tumorale grazie anche ad un profondo impatto in ancora inesplorati meccanismi molecolari. In aggiunta, in due diversi modelli animali di cancro pancreatico, i ricercatori hanno ulteriormente validato la capacità della combinazione nel ridurre significativamente la massa tumorale indicando anche una riduzione delle metastasi a distanza.
I Ricercatori coinvolti
Lo studio a Modena, oltre ai ricercatori (Dr.sse G. Casari, C. Chiavelli, V. Masciale, A. Melandri, C. Spano e Dr. M. Farshchian, F. Lepore) e gli oncologi clinici (Dr. A. Spallanzani), ha visto lintegrazione di competenze veterinarie e di chirurgia epato-bilio-pancreatica (Dr.ssa G. Spattini, Prof. F. Di Benedetto, Dr. P. Magistri e Dr.ssa B. Catellani), di chirurgia plastica e ricostruttiva (Dr.ssa C. Marra) oltre che i preziosi supporti dellAnatomia Patologica (Prof. A. Eccher e L. Reggiani Bonetti), della Statistica Medica (Dr. F. Banchelli e R. Cuoghi-Costantini) e del Centro Grandi Strumenti di UniMoRe (J. Vinet). Degni di nota ed ora operativi presso Evotec Modena srl, i ricercatori Dr.ssa O. Candini ed il Dr. M. DallOra.
Progetto Health Extended ALliance for Innovative Therapies, Advanced Lab-research, and Integrated Approaches of Precision Medicine - HEAL ITALIA tematica 6 Innovative diagnostics and therapies in precision medicine cod. Progetto PE0000019 CUP E93C22001860006
PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) MISSIONE 4 Istruzione Ricerca COMPONENTE 2, Dalla ricerca allimpresa, Investimento 1.3, Creazione di Partenariati estesi alle università, ai centri di ricerca, alle aziende per il finanziamento di progetti di ricerca di base finanziato dallUnione europea NextGenerationEU- rif. Avviso MUR 341/2022
Categorie: MEDICINA
Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 21/08/2024