Dalla parte delle bambine, una storia lunga cinquantanni. Resistenze, trasformazioni e prospettive future

Il Dipartimento di Studi Linguisti e Culturali di Unimore, in collaborazione con il Centro documentazione donna di Modena, organizza e promuove un seminario, in occasione della Giornata Internazionale per lEliminazione della Violenza contro le Donne, dal titolo Dalla parte delle bambine, una storia lunga cinquantanni. Resistenze, trasformazioni e prospettive future .
Levento, che si terrà venerdì 24 novembre 2023 alle ore 15.00 in Aula B3.1 del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali (Largo SantEufemia, 19) a Modena, intende celebrare il 50° anniversario della pubblicazione del saggio di Elena Gianini Belotti Dalla parte delle bambine. Linfluenza dei condizionamenti sociali nella formazione del ruolo femminile nei primi anni di vita, unopera rivoluzionaria per lepoca in cui uscì (1973) e per molti versi ancora attuale.
Il seminario sarà aperto dalla prof.ssa Elisa Rossi docente di Sociologia delle relazioni di genere e Sociologia dei conflitti di Unimore e dalla Presidente del Centro documentazione donna di Modena, Vittorina Maestroni, che introdurranno al tema attraverso la restituzione delle riflessioni emerse in un workshop sul libro di Gianini Belotti da donne di diverse generazioni. Si entrerà poi nel filo conduttore del seminario attraverso gli interventi di Rossella Ghigi, docente di Sociologia dellUniversità di Bologna, che affronterà il tema Dalla parte della parità: cominciare dalla famiglia .
Il testo di Elena Gianini Belotti afferma la prof.ssa Rossella Ghigi, Università di Bologna ha dato l'avvio, cinquant'anni fa, a una riflessione sulla socializzazione al genere che oggi è più viva che mai. C'è ormai una diffusa consapevolezza del fatto che uomini e donne semplicemente "non si nasce", ma "lo si diventa", e che il mondo adulto ha una grande responsabilità nell'offrire a bambine e bambini repertori culturali su cosa sia il maschile e il femminile, e su cosa la società si aspetta da loro in quanto maschi o femmine. Da questo punto di vista, l'educazione al genere e alla affettività possono diventare uno strumento e una sfida per promuovere la parità, la cura di sé e degli altri, e un modo nuovo di intendere le relazioni tra i generi. Possiamo come genitori chiamarci fuori da questo compito?
Lincontro proseguirà con lintervento di Silvia Leonelli, docente di Pedagogia dellUniversità di Bologna, su Pedagogia e educazione di genere nelle scuole .
Come sosteneva Elena Gianini Belotti, la scuola riveste unimportanza centrale nelleducare alle differenze e alle relazioni in modo non stereotipato e paritario afferma la prof.ssa Silvia Leonelli, Università di Bologna e questo ha riflessi significativi anche sulla prevenzione e il contrasto della violenza di genere. I testi scolastici, le modalità comunicative del corpo docente, lorientamento alla scelta delle scuole superiori e delluniversità dovrebbero andare nella stessa direzione: favorire lautonomia delle ragazze e dei ragazzi nella costruzione della loro identità e del loro percorso di studio, fuori dalle gabbie di genere e dalla segregazione formativa.
Seguirà lapprofondimento di Raffaella Baccolini, docente di Letteratura allUniversità di Bologna, che approfondirà il tema attraverso lintervento su Alla ricerca di una letteratura priva di stereotipi: i progetti europei G-BOOK .
Lintervento sarà loccasione di riflettere sullattualità del testo di Elena Gianini Belotti nellambito della letteratura per ragazzi e ragazze a partire dai risultati dei progetti europei G-BOOK 1 e 2 dellUniversità di Bologna, finanziati allinterno del programma Creative Europe . I progetti - afferma la prof.ssa Raffaella Baccolini, Università di Bologna - sono nati dalla consapevolezza del ruolo cruciale svolto dalla letteratura per linfanzia e per ragazzi/e nel consolidamento e nellevoluzione dellidentità di genere dei giovani lettori e lettrici. Se è vero che dalla pubblicazione del testo di Gianini Belotti si sta sempre più diffondendo una produzione letteraria attenta alle problematiche di genere, tale produzione è inegualmente distribuita fra i vari paesi europei.
Lultimo contributo al confronto sarà curato da Giovanni Ciofalo, docente di Sociologia dellUniversità La Sapienza di Roma, su La ricerca Toon Gaze: gli stereotipi di genere nei cartoni animati prescolari .
All'interno del nostro sistema mediale ibrido sostiene Giovanni Ciofalo, Sapienza Università di Roma - le rappresentazioni mediali definiscono un campo di studio e ricerca fondamentale rispetto alle logiche di fruizione, ma anche di costruzione mediata/mediatizzata della realtà. Tutto questo assume ulteriore rilevanza quando l'analisi si rivolge all'offerta rivolta ai minori, dal momento che, oltre a una funzione di intrattenimento, si può attivare una funzione (più o meno esplicita) educativa e una funzione di orientamento cognitivo basate sulla costruzione di frame di rappresentazione ricorrenti. Le serie di animazione prescolare, proponendo una realtà spesso eccessivamente semplificata al fine di garantire unelevata accessibilità, utilizzano spesso rappresentazioni di genere stereotipato. In questo contributo, collegandosi anche all'idea di stereotipi espressa nel testo del 1973 di Elena Gianini Belotti, si illustreranno in breve il concetto di toon gaze" (che riformula quello di "male gaze") e una ricerca recentemente svolta dalla Sapienza Università di Roma su questo fenomeno, basata sull'analisi del contenuto come inchiesta condotta su oltre 150 episodi di serie prescolari, rispetto a cui sono stati analizzati i tratti estetici ed etico-comportamentali dei personaggi principali di ogni episodio.
Il seminario sottolinea la prof.ssa Elisa Rossi di Unimore si rivolge al mondo accademico, docenti e studenti, e alla cittadinanza tutta, nella consapevolezza che oggi più che mai, visti i recenti avvenimenti, e per il futuro sia quanto mai necessario riflettere sui fattori socio-culturali che originano e alimentano la violenza di genere, nelle relazioni di coppia ma non solo: lobiettivo che tutti e tutte dobbiamo porci è quello di prevenirla e contrastarla in modo efficace, sostenendo una cultura di genere che valorizzi le differenze, in primis personali, e disfi le asimmetrie di potere e le diseguaglianze.
Per informazioni: elisa.rossi@unimore.it; direzione@cddonna.it
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Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it