Ti trovi qui: Home » Notizie

Immagini e parole: un seminario al CRID promosso dall’Archivio storico-giuridico “Anselmo Cassani”

Al centro della discussione, a partire da un recente volume di Stefano Suozzi, il ripensamento del senso dell’immagine e della scrittura nella società tecnologica contemporanea.

Si terrà mercoledì 14 giugno 2023, a partire dalle ore 16:30, presso Aula S del Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore, il Seminario Attualità e inattualità dell’immagine e della scrittura , promosso dall’Archivio storico-giuridico “Anselmo Cassani” del CRID, Unimore.

Interverranno, il Dott. Stefano Suozzi della Fondazione Collegio San Carlo di Modena e il Prof. Fabio Corigliano, del Dip. di Giurisprudenza, studî politici e internazionali dell’Università degli Studi di Parma nonché Responsabile del coordinamento scientifico-organizzativo del Comitato scientifico dell’Archivio storico-giuridico “A. Cassani”. A coordinare i lavori sarà il Prof. Thomas Casadei, Direttore del CRID, Unimore.

L’Archivio storico-giuridico del Prof. Anselmo Cassani (1946-2001) è stato istituito nel 2016 presso il CRID – Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con la Biblioteca giuridica di Unimore; vi sono conservati i volumi della biblioteca personale, i materiali di studio, gli appunti di lavoro e le tesi di laurea seguite dallo studioso di origini faentine. Le sue ricerche sono state condotte mediante un approccio spiccatamente interdisciplinare, sulla scia della lezione di Arthur Lovejoy (1873-1962), autore che studiò a lungo. Intellettuale con una profonda idea di servizio, è stato a lungo impegnato anche nella sfera pubblica e istituzionale. Entro questo orizzonte si muovono le iniziative seminariali che l'Archivio promuove periodicamente.

Questa nuova occasione di confronto prenderà le mosse dal volume di Stefano Suozzi L’arte della fuga. Attualità e inattualità dell'immagine e della scrittura (Pisa, ETS, Collana Philosophica, 2021) dedicato all’attualità e inattualità dell’immagine e della scrittura. Tanto quanto l’omonima raccolta di composizioni di Johann Sebastian Bach, il testo è un inno al contrappunto.

Attraverso una scelta tematica che parte dalla discarica delle immagini quale metafora dell’attuale mondo delle relazioni interpersonali, l’autore sviluppa un percorso argomentativo polifonico, che ha il suo punto di arrivo nel tentativo di ricostruire le condizioni di possibilità di fuga da quella che viene considerata una sorta di “caverna” – riprendendo il mito platonico – nella quale l’umanità si trova a vivere.

Ignara di trovarsi reclusa in un mondo chiuso e fatto di ombre, essa non riesce più a distinguere la realtà dall’immagine, non cogliendo l’aura che infonde la realtà stessa, la natura, il mondo, le persone – paradossalmente le stesse immagini, e ancor peggio la parola, determinando così una situazione al limite del distopico, in cui discorso e azione sono condannati ad una volontaria prigionia.

Come i protagonisti del mito platonico, gli esseri umani sono prigionieri di quell’universo ulteriore che hanno contribuito a produrre attraverso un esagerato investimento di fiducia nei confronti di quelle ombre che sono le immagini che vengono scambiate giornalmente, minuto dopo minuto, secondo dopo secondo, attraverso i social network e gli smartphone e che hanno oramai sostituito la parola.

Prendendo spunto dall’analisi condotta nel volume, nella discussione si metterà a tema un ripensamento del senso dell’immagine e quindi della scrittura, indagando la possibilità di una “controstoria” avente come obiettivo l’emancipazione. Quest’ultima è possibile, sol che si ripensi al valore dell’immagine e della scrittura, la cui conformazione paradigmatica e liberatoria è individuata nella poesia, unica forma in grado di abbattere il modello percettivo dominante, una struttura ideologica del mondo che imprigiona l’esperienza del reale e che consiste in definitiva nel consumo passivo e distratto di immagini, sovente prive di senso.

Parteciperanno all’incontro: Casimiro Coniglione, Gianluca Gasparini, Massimo Gelardi, Leonardo Pierini, Rosaria Pirosa, Benedetta Rossi, Ivan Valia, Gianfrancesco Zanetti.

Il coordinamento organizzativo del Seminario è di Silvia Bartoli, Referente dell’Archivio storico-giuridico “A. Cassani”.

Profili dei relatori

Stefano Suozzi è tutor della Scuola di Alti Studi della Fondazione Collegio San Carlo di Modena e opera presso i Centri culturali della stessa.

All’intersezione tra filosofia, arte e letteratura ha dedicato i seguenti contributi: Voce: «assolta simmetria», in R. Deidier (a cura di), L’avventura di restare. Le scritture di Elio Pecora (Genova, San Marco dei Giustiniani, 2009); La volontà di fare la cosa giusta. Il futuro distopico di Philip K. Dick, in C. Altini (a cura di), Utopia. Storia e teoria di un’esperienza filosofica e politica (Bologna, il Mulino, 2013); Un’invincibile solitudine. Mondo proprio e mondo comune in Philip K. Dick, in “Intersezioni”, XXXV, 2, 2015, pp. 271-290; e da ultimo, L’arte della fuga. Attualità e inattualità dell’immagine e della scrittura (Pisa, ETS, 2021).

Fabio Corigliano è Professore a contratto di Storia delle dottrine politiche nel Corso di laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali all’Università di Parma e Responsabile del coordinamento scientifico-organizzativo del Comitato scientifico dell’Archivio storico-giuridico “A. Cassani”.

Presidente del Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile (iSDC), si occupa del pensiero politico di Leibniz, nonché delle dottrine del federalismo europeo con particolare riguardo alle teorie di Eugenio Colorni e di Altiero Spinelli.

Oltre a numerosi saggi e articoli (sul pensiero politico leibniziano, sulla costruzione europea, sul rapporto law/humanities, sulle relazioni tra politica e architettura, su diritto e letteratura), ha pubblicato tre monografie: Amministrazione e politica. La rappresentazione degli interessi collettivi (Aracne, Roma, 2012), I nodi della trasparenza (Studium, Roma, 2018) e, da ultimo, Il bilanciere di Leibniz. Riflessioni a partire dalla dottrina dell’equilibrio politico europeo (Mucchi editore, Modena, 2021).

 

Categorie: GIURI

Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 13/06/2023