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Silvia Dondi è la vincitrice della XIX edizione del Premio Socialis per tesi di laurea su CSR e sviluppo sostenibile

La rinascita dopo la crisi della pandemia si poggerà sempre di più sulla capacità di mettere a sistema modelli di crescita integrati, frutto di competenze trasversali, ispirati nella stessa misura alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, ambientale, sociale ed economica, e sullo scambio e la collaborazione tra imprese, istituzioni, università e non profit, nella logica degli obiettivi delineati dall’Agenda ONU 2030.

Sono queste le linee di tendenza emerse dai lavori del XIX Premio Socialis, il più longevo riconoscimento italiano per tesi di laurea sulla responsabilità sociale e lo sviluppo sostenibile, che ha assegnato il podio a Silvia Dondi, del Corso di Laurea Triennale in Marketing e Organizzazione d’Impresa dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, con una tesi dal titolo “Sostenibilità d’impresa e green human resource management” (Relatore: Prof.ssa Anna Chiara Scapolan), volta a mettere in chiara connessione il concetto di responsabilità sociale d’impresa e la sua messa a sistema con la gestione delle risorse umane nell’ambito di una vantaggiosa conversione eco-sostenibile.

La cerimonia si è svolta in diretta streaming sui canali di Osservatorio Socialis, collegata a un Talk intitolato “Next Generation, Agire ESG per un futuro migliore cui hanno partecipato tra gli altri Rosaria Fausta Romano, Capo Dipartimento Energia e Clima, Ministero della Transizione Ecologica, Andrea Bianchi, Segretario Generale, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Massimiliano Monnanni, Responsabile RSI e Corporate Affairs, Poste Italiane, Anna lo Iacono, CSR Senior Manager, Fastweb, Benedetta Nicastro, Responsabile Corporate Communication e CSR, Roche, Anna Scafuri, Responsabile Public Affairs, Sustainability & External Relations, Sogei, Francesco Tavassi, Presidente, Temi spa.

La crisi dovuta alla pandemia da Covid-19, come affermato in più interventi, ha originato l’esigenza di un cambio eco-sistemico radicale e la necessità di un processo trasformativo di tutte le attività della società civile, dai modelli produttivi a quelli dei consumi, dai servizi pubblici ai percorsi didattici.

Avviare e consolidare un percorso di sviluppo sostenibile significherà sempre di più sapersi riconoscere e mettersi nella condizione di programmare e pianificare la produzione di valore economico, sociale e ambientale, disegnando il proprio perimetro di manovra – ha detto Roberto Orsi, Direttore dell’Osservatorio Socialis – Circa 31 miliardi di euro del PNRR dedicati ad istruzione e ricerca non fanno altro che confermare quanto sarà importante per il futuro concentrarsi sullo sviluppo delle competenze trasversali e quanto sarà necessario consolidare sinergie e dialogo tra più mondi: aziendale, istituzionale, non profit e accademico”.

I numeri del Premio Socialis

In 19 edizioni sono pervenute 1062 tesi di laurea da oltre 70 atenei, sono stati proclamati 114 tra vincitori e menzioni speciali, hanno partecipato agli eventi 44 aziende sostenitrici e 22 enti patrocinanti. I lavori dell’edizione 2021 sono arrivati per il 49% dal Centro Italia, per il 35% dal Nord, per il 16% dal Sud e Isole. Economia è la facoltà più rappresentata (62% delle tesi candidate), seguono Giurisprudenza (10%), Ingegneria (10%) Scienze politiche e Discipline Umanistiche (10%) e Altre Discipline (8%). 22 gli enti patrocinanti, 44 le aziende sostenitrici, 114 i vincitori (comprese le menzioni speciali), 400 gli articoli e le citazioni sui media.

Categorie: DCE

Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 07/12/2021