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Il Duomo di Modena studi e ricerche per un approccio interdisciplinare

È appena stato dato alle stampe un nuovo volume dedicato al Duomo di Modena. Nello specifico il libro, edito da Allemandi, dal titolo “Il Duomo di Modena studi e ricerche per un approccio interdisciplinare” presenta i risultati delle indagini e degli studi promossi e coordinati dal Comitato scientifico per il restauro del Duomo di Modena tra il 2008 e il 2014, in occasione dell'ultima campagna di restauri che ha interessato il monumento, riconosciuto nel 1997 dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità insieme alla torre Ghirlandina e a Piazza Grande.

Un importante patrimonio di nuovi dati raccolti e interpretati grazie ad un innovativo approccio interdisciplinare che vede coinvolti i ricercatori di Unimore prof. Alessandro Capra del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari ed il prof. Stefano Lugli del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche facenti parte del Comitato scientifico per il restauro del Duomo di Modena, Ghirlandina e Piazza Grande.

Gli studi hanno accompagnato e orientato gli interventi di restauro e consentito di avvalorare nuove ipotesi interpretative sulle fasi costruttive del monumento e sul suo comportamento nel corso dei secoli. Il libro, curato da Carla Di Francesco, Francesca Piccinini, Elena Silvestri con le sue 500 immagini in oltre 300 pagine, porta il lettore a capire il progetto originario di Lanfranco e i termini del reimpiego di materiale proveniente dalla città romana.

Il volume rappresenta il risultato del lavoro ultra decennale di un gruppo di esperti che costituisce un unicum nel panorama nazionale di capacità di studio e ricerca interdisciplinare e multidisciplinare. L’attività di molti degli studiosi autori del libro, prosegue nel Comitato Alta Sorveglianza del sito Unesco di Modena, di cui mi onoro di far parte – afferma il prof. Alessandro Capra di Unimore -. Per quanto riguarda la mia disciplina, la Geomatica, abbiamo contribuito, insieme alla prof.ssa Cristina Castagnetti ed al gruppo del Laboratorio di Geomatica del DIEF di Unimore, al rilievo laser scanner del Duomo ed al rilievo ad altissima risoluzione degli elementi scultorei. Il modello 3d così generato è stato la base per le analisi strutturali e per gli studi architettonici della struttura presentati nel volume. Inoltre abbiamo contribuito al monitoraggio del duomo attraverso misure di controllo della subsidenza e delle deformazioni strutturali

“E’ veramente una grande soddisfazione vedere raccolti in questo splendido volume i risultati di tanti anni di lavoro sui monumenti del sito UNESCO condotti insieme ai colleghi del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche prof. Cesare Papazzoni e dott.ssa Simona Marchetti Dori e a tanti studenti e dottorandi. I nostri studi geologici – afferma il prof. Stefano Lugli di Unimore - hanno messo in luce un vero e proprio primato modenese: sono ben 22 i tipi di pietre diverse utilizzate nelle oltre 20.000 lastre che rivestono il Duomo, per la maggior parte provenienti dalla distruzione di precedenti monumenti di epoca romana. L’analisi delle pietre ornamentali affiancata all’analisi delle malte è stata una delle basi fondamentale per ricostruire la complessa storia delle fasi costruttive della cattedrale, per riconoscere i fenomeni di degrado e per la progettazione dei lavori di restauro”.

Categorie: DSCG, INGMO

Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 28/11/2021