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Politiche pubbliche ed economia regionale: due docenti Unimore in dialogo con il Ministro Bianchi

I Proff. Alberto Rinaldi e Giovanni Solinas del Dipartimento di Economia “Marco Biagi” di Unimore, insieme al Ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi, sono tra gli autori di un articolo pubblicato sul numero di luglio di una delle maggiori riviste internazionali di storia d’impresa, Business History.

Il saggio dal titolo “Regional resilience: Lessons from a historical analysis of the Emilia-Romagna Region in Italy”, ricostruisce gli aspetti principali dello sviluppo industriale dell’Emilia-Romagna dal secondo dopoguerra a oggi.

La tesi di fondo evidenzia il ruolo delle politiche pubbliche – in particolare delle politiche industriali della Regione – nel sostenere la resilienza dell’economia regionale.  Queste si sono basate su una governance partecipativa che ha permesso l’individuazione di nuovi sentieri di sviluppo ed il perseguimento della coesione sociale.

“Dopo decenni di forte sviluppo, a partire dalla metà degli anni Novanta in Italia ha avuto inizio un evidente processo di declino della manifattura che ha riguardato anche l’Emilia-Romagna. Tuttavia, - commenta il Prof. Giovanni Solinas -a differenza che in altre regioni italiane, in questa regione il processo è stato assai più contenuto e accompagnato una consistente diversificazione dell’apparato produttivo, con un ruolo crescente di imprese leader di dimensioni medio-grandi e di multinazionali e l’emergere di nuove industrie. La regione è riuscita a conservare un carattere marcatamente manifatturiero. Questo andamento non va attribuito a puri meccanismi di mercato. A contrario è stato guidato dalle politiche pubbliche e, in particolare dalla politica industriale”.

“Sin dagli anni Ottanta - aggiunge il Prof. Rinaldi - l’Emilia-Romagna, a differenza di altre regioni anche vicine, ha perseguito una politica industriale proattiva che ha cercato di promuovere il cambiamento strutturale per consentire un migliore adattamento dell’economia locale ai nuovi scenari competitivi. E lo ha fatto attraverso un costante dialogo con i portatori di interessi (le imprese, le loro associazioni e i sindacati), che negli anni recenti è stato formalizzato nel Patto per il Lavoro del 2015. Fu così, in passato, con i centri di servizi reali alle imprese, ed è così oggi con i tecnopoli, i Clust-ER e la Rete Alta Tecnologia”.

Categorie: Notizie per i siti dipartimenti, DEMB

Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 02/08/2021