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"Persone migranti e diritto all’abitare”, martedì 22 giugno 2021 un confronto a più voci sulla realtà modenese promosso dall’Osservatorio Migranti del CRID

Promosso dall’Osservatorio Migranti del CRID - Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità Unimore, martedì 22 giugno 2021 si svolgerà il workshop ”Persone migranti e diritto all’abitare” con la collaborazione di “Avvocato di Strada – Sportello di Modena” e Associazione “Porta Aperta” e la partecipazione delle Assessore Roberta Pinelli e Anna Maria Vadelli del Comune di Modena.

Martedì 22 giugno, alle ore 15, presso l'aula O del Dipartimento di Giurisprudenza, in Via San Geminiano, si svolgerà - in presenza - un workshop a carattere territoriale organizzato dall'Osservatorio Migranti del CRID.

L'incontro è intitolato "Persone migranti e diritto all'abitare" e rientra nella rassegna "Il diritto di accedere ai diritti" promosso dal CRID in collaborazione con Avvocato di strada e Associazione Porta Aperta, giunto alla sua quarta edizione.

I lavori organizzati, in forma di tavola rotonda, saranno aperti dall’Avvocata Francesca Pecorari (Avvocato di strada Onlus – Sportello di Modena).

Il coordinamento è affidato al Prof. Thomas Casadei, docente di Teoria e prassi dei diritti umani presso il Dipartimento di Giurisprudenza e responsabile scientifico dell'Osservatorio Migranti per il CRID.

Interverranno la Dott. ssa Annalisa Righi (Comune di Modena), il Dr. Francesco De Vanna (referente Osservatorio Migranti CRID), il Dott. Alberto Caldana (Porta Aperta), la Dott.ssa Benedetta Rossi (Osservatorio Migranti CRID), e l'Avvocata Tatiana Boni (Avvocato di strada – Sportello di Modena).

Parteciperanno ai lavori, per il Comune di Modena, anche l’Assessora Roberta Pinelli (Politiche sociali) e l’Assessora Anna Maria Vandelli (Politiche abitative).

“Le persone migranti costituiscono oggi in Italia la parte più consistente dell’esclusione abitativa - afferma il Prof. Gianfrancesco Zanetti, Direttore del CRID - Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità dell'Univ. di Modena e Reggio Emilia. Occorre considerare che il diritto alla casa, oltre ad avere un valore in sé, è strumentale all’esercizio e al godimento di altri diritti, ed è una precondizione per l’inserimento lavorativo e sociale delle persone. Basti considerare che – fatta eccezione per i rifugiati – i migranti sono tenuti a dimostrare la disponibilità di un alloggio per poter stipulare un contratto di lavoro”.

Nel corso dei vari interventi si cercherà di mettere a fuoco i più rilevanti profili problematici connessi alla precarietà abitativa delle persone migranti, con particolare riferimento al contesto territoriale modenese e agli effetti socio-economici dell'emergenza pandemica.

“Per i migranti la dimensione della casa – aggiunge il Prof. Thomas Casadei, coordinatore scientifico dell’Osservatorio Migranti del CRID – riguarda non solo lo spazio fisico, ma anche l’ambiente umano, sociale, culturale circostante. La casa non è solo un luogo ma anche un intreccio di relazioni, di possibilità, di desideri orientati alla realizzazione di un progetto di vita autonomo”.

"Come spiegheremo nell’ambito della tavola rotonda facendo riferimento ai dati emersi dalle nostre ricerche in stretto dialogo con istituzioni e mondo dell’associazionismo e del terzo settore- afferma il Dr. Francesco De Vanna, referente dell'Osservatorio Migranti del CRID - l’emergenza pandemica ha in parte ‘congelato’ l’emergenza abitativa ma l’imminente sblocco degli sfratti determinerà un aggravamento della precarietà abitativa, anche e forse soprattutto delle persone migranti. Per questo motivo l'incontro i ntende mettere a fuoco gli aspetti rilevanti dell’accesso alla casa nel territorio modenese e in particolare la condizione delle persone migranti”

“Quello della casa – concludono Zanetti, Casadei e De Vanna - rappresenta uno degli assi di ricerca dell'Osservatorio migranti, un progetto reso possibile anche grazie al contributo della Fondazione di Modena in collaborazione con Porta Aperta, CEIS, Cooperativa L'angolo e Arci e, specie per la fase di progettazione e avvio, grazie al dialogo con la Caritas modenese. Siamo grati a questi enti e a queste organizzazioni, così come ad Avvocato di strada per il dialogo sviluppati in questi anni su questi temi che rappresentano per noi un ambito fondamentale nel contesto delle attività di terza missione dell’Ateneo, declinate sul versante della funzione sociale dell’università”.

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Categorie: GIURI

Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 21/06/2021