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Un workshop online sulle performances individuali e di gruppo nello smart working, martedì 8 giugno

Nel corso dell’ultimo anno l’impiego massiccio dello smart working, dovuto all’emergenza pandemica, ha profondamente modificato la modalità di interazione tra “responsabile e collaboratore” e tra componenti di un team di lavoro. Le imprese si sono trovate così a dover individuare indicatori di performance individuali e di gruppo congruenti con queste nuove modalità di lavoro.

È questo il tema centrale del workshop “Performance individuale e di gruppo nello smart working”, organizzato dall'Osservatorio sul Performance Management della Fondazione Marco Biagi e del Dipartimento di Economia Marco Biagi di Unimore, realizzato in collaborazione con l’Osservatorio JobPricing, per martedì 8 giugno, alle ore 17.00 sulla piattaforma Teams.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di analizzare e confrontare le diverse soluzioni adottabili nella progettazione di sistemi di performance management tesi a valutare e valorizzare i contributi individuali e di gruppo nell’ambito dello smart working. La partecipazione è libera, previa iscrizione su: www.fmb.unimore.it.

L’appuntamento online sarà introdotto da Ylenia Curzi, professoressa associata di Organizzazione aziendale del Dipartimento di Economia Marco Biagi e componente del Comitato scientifico della Fondazione Marco Biagi e da Matteo Gallina, Data Manager & Consultant di JobPricing.

Il workshop prevede gli interventi di Amelia Parente (HR, Communications & Transformation Director di Roche) e di Davide Boccardo (Group Human Resources and Organization Director di Davines) coordinati da Massimo Pilati, professore ordinario di Organizzazione aziendale del Dipartimento di Economia Marco Biagi.

“Il ricorso allo smart working – commenta la Professoressa Ylenia Curzi – ha riacceso il dibattito su alcune questioni centrali nella riflessione sui sistemi di performance management su cui si concentra il workshop. La prima riguarda i criteri di valutazione (risultati, competenze, ovvero conformità a procedure rigide di esecuzione dei compiti), e la loro efficacia nel motivare i lavoratori a migliorare la propria performance. La seconda questione riguarda la tensione tra performance individuale e di gruppo. Si argomenta infatti che nella misura in cui i lavoratori sono sempre più interdipendenti e connessi, i Sistemi di Performance Management dovrebbero focalizzarsi sulle competenze innovative sviluppate entro team di lavoro formati da membri dotati di spirito collaborativo, la cui formazione e operatività rischiano però di essere ostacolati proprio dalle modalità di interazione tipiche nello smart working, che sono più indirette, impersonali e codificate. Ciò evidentemente pone numerose questioni e rende potenzialmente più problematico il governo del bilanciamento tra gestione/valutazione della performance individuale e di gruppo”.

L'Osservatorio sul Performance Management, istituito dalla Fondazione e dal Dipartimento di Economia Marco Biagi e nell’ambito del quale è organizzata questa iniziativa, opera dal 2017 con lo scopo di monitorare e analizzare le principali tendenze in atto negli approcci alla valutazione/gestione della performance lavorativa adottati dalle imprese operanti sul territorio nazionale, anche alla luce dei cambiamenti associati alla Digital transformation e all’Industria 4.0.

Per maggiori informazioni sul programma e sulle attività dell’Osservatorio CLICCA QUI

 

Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 07/06/2021