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Online FocusUnimore di marzo, dedicato alla parità di genere

Guarda alla imminente Giornata internazionale dei diritti della Donna il nuovo numero di FocusUnimore ( www.focus.unimore.it ), il periodico che mensilmente pubblica online l’Università di Modena e Reggio Emilia, diventato ormai importante strumento di dialogo tra il mondo accademico e le istituzioni ed il sistema socio-economico e culturale del territorio.

Giunto alla sua tredicesima uscita, il magazine dell’Ateneo offre un’ampia rassegna di quanto Unimore sta facendo per superare quel gap di genere che nella società e nelle sue espressioni istituzionali, associative ed economiche non si è ancora infranto. “Pur essendoci stati passi avanti nel raggiungimento dell’obiettivo, la parità di genere nella ricerca – afferma la Delegata per le Pari Opportunità, Prof. ssa Tindara Addabbo, autrice dell’Editoriale - è ancora lontana. Nel numero che abbiamo realizzato si illustrano quali passi avanti sono stati fatti nell’ultimo anno verso il raggiungimento di questo obiettivo in Unimore e quale sia la visione strategica che si vuole condividere”.

Per riuscire nell’intento Unimore, come si mostra nell’articolo “ Unimore determinata a perseguire una effettiva parità di genere ”, ha deciso di avvalersi di tre indicatori di genere per tenere monitorata la situazione e di stilare un vero e proprio bilancio di genere.

In quest’ottica, l’Ateneo, anche su iniziativa del Comitato Unico di Garanzia (CUG), presieduto dalla Prof.ssa Claudia Canali, ha adottato impegnative “Linee guida per promuovere l’equilibrio tra i generi fin dagli eventi scientifici”, sull’esempio di quanto sollecitato dalla Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università Italiane.

Pregiudizi e stereotipi di genere, tuttavia, sono talmente radicati nella nostra cultura da tradursi in segregazione verticale e orizzontale e dare luogo a rilevanti differenziali retributivi a svantaggio delle donne.

Muove da questa constatazione l’idea di ricercatori e ricercatrici del Dipartimento di Economia “Marco Biagi” e della Fondazione Marco Biagi di creare un originale modello di misurazione della gender equality che è diventata una start up, denominata IDEM srl. Ques’ultima è nata in risposta a questa necessità, declinabile al livello delle organizzazioni lavorative, private e pubbliche, per individuare gli ambiti in cui permane gender gap e diagnosticarne le cause, e conseguentemente abilitare l’organizzazione a impostare politiche e pratiche finalizzate al miglioramento della propria gender equality. Se ne riferisce nell’articolo “ IDEM, una start up di Unimore per la Gender Equality ”.

Pregiudizi, stereotipi e differenze di genere possono assumere differenti volti e nelle pagine di FocusUnimore si mettono a fuoco alcuni dei più evidenti come il “Digital divide”, che assume dimensioni ancora più significative se si considera la dimensione di genere, raccontato attraverso l’articolo “ La parità di genere nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics): i progetti Unimore ”. O, ancora come queste differenze, come si spiega nell’articolo “ Il Linguaggio come strumento per combattere le discriminazioni di genere ”, sopravvivano anche nel linguaggio di tutti i giorni nonostante l’elaborazione di precise “Linee guida per l’uso del genere nel linguaggio amministrativo del MIUR”, cui ha collaborato la Prof.ssa Cecilia Robustelli, fondatrice del Laboratorio Genere, Linguaggio, Comunicazione_Digitale – GLIC_D, con sede virtuale presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore.

Delle varie iniziative decise da Unimore in questi anni contro la violenza di genere si dà conto, invece, nell’articolo “ Unimore contro la violenza di genere ”: gli impegni assunti vanno dall’adesione, fin dal 2017, al “Protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne” alla partecipazione al Tavolo di coordinamento per il contrasto al fenomeno della violenza contro le donne presieduto dalla Prefettura di Modena,.

Molto interessanti sono poi alcuni percorsi di approfondimento, descritti in questo numero del periodico, relativi alla costituzione di uno specifico gruppo interdisciplinare di lavoro, denominato GeR - Generi e Religioni e coordinato dalla Prof.ssa Elisa Rossi, che dal 2017 si sforza di comprendere e analizzare “le possibili connessioni tra generi e religioni, con un approccio critico, inclusivo e attento alla complessità dei fenomeni e dei problemi via via emergenti, anche alla luce dei cambiamenti socio-culturali recenti o in corso”, e alcune iniziative del CRID – Centro di Ricerca Interdipartimentale sulle Discriminazioni e la vulnerabilità, diretto dal Prof. Gianfrancesco Zanetti, con riferimento al mondo della formazione.

Il CRID, in particolare, ha curato e cura il monitoraggio, l’analisi e la valutazione del Progetto “Educare alle differenze per promuovere la cittadinanza di genere”, esaminando - tra l’altro – da ultimo l’impatto della formazione a distanza, alla quale si è accompagnerà una rilevazione volta a registrarne gli effetti sui nuovi divari digitali di genere, sulle forme della violenza contro donne e ragazze in rete, sui discorsi d’odio, sulla prevenzione nei confronti di molestie e cyberbullismo e, più ampiamente, sul corretto utilizzo dei social media.

Finalità e declinazione del Progetto, coordinato dalla Dr.ssa Serena Vantin, sono descritti nell’articolo “ La parità di genere si impara a scuola. Il punto su alcuni progetti educativi a cura del CRID ”.

Il numero è corredato da un quadro di riepilogo delle diverse iniziative promosse dall’Ateneo in occasione della Giornata internazionale dei diritti della Donna.

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Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 05/03/2021