Sperimentazioni cliniche di medicinali in Italia: lAzienda Ospedaliero Universitaria di Modena, in collaborazione con Unimore, è seconda nella classifica di AIFA
LAzienda Ospedaliero-Universitaria di Modena è seconda in Italia nella promozione di sperimentazioni cliniche no profit di medicinali. Il riconoscimento viene dallAgenzia Italiana del Farmaco (Aifa) che nel suo 19° Rapporto Nazionale ha elencato le principali strutture italiane in base al numero di ricerche indipendenti (ovvero no profit) nel 2019. LAOU di Modena, in collaborazione con lUniversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia, è seconda dopo il Policlinico Gemelli di Roma, lo IEO di Milano e lIstituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli, parimerito al primo posto.
In questa edizione sono stati inoltre inseriti i dati preliminari relativi alle sperimentazioni cliniche su farmaci per il trattamento del Covid-19, limitatamente al periodo marzo-settembre 2020. In questo caso, il nostro centro è terzo dopo il San Raffaele di Milano e, a parimerito, lOspedale Sacco (Milano) e lIstituto Spallanzani di Roma.
In base alla classifica, le sperimentazioni approvate, nel complesso 156, sono state promosse da 88 centri virtuosi. Le prime dieci, dove lAOU di Modena compare come unica della Regione Emilia Romagna, hanno svolto il 27% delle sperimentazioni ovvero quasi un terzo degli studi presentati e autorizzati.
Come commenta lAssessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna, Raffaele Donini, questo risultato dellAzienda ospedaliera di Modena ci lusinga e rappresenta unulteriore riprova di come investire nella ricerca sia importante e porti buoni frutti, soprattutto per la salute delle persone. La cosa che ci rende maggiormente orgogliosi è infatti che da questi studi derivino farmaci finalizzati a salvare vite o a migliorare le condizioni cliniche o la qualità di vita di tanti pazienti. Un plauso allAzienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, dunque, ma anche alle altre articolazioni del Sistema Sanitario Regionale dellEmilia Romagna che si sono collocate nella graduatoria Aifa. Va infatti evidenziato che nella classifica generale figurano anche lIrccs Irst Dino Amadori di Meldola, con due ricerche autorizzate, lAzienda Ospedaliera di Bologna Policlinico SantOrsola - Malpighi e lAusl Romagna con una ciascuna. In pratica dunque lEmilia Romagna ha prodotto 8 delle 156 ricerche riconosciute, vale a dire oltre il 5% del totale su un panorama internazionale. E ancora, rispetto ai farmaci sul Covid, oltre a Modena con due ricerche, ci sono anche lAzienda Ospedaliero Universitaria di Parma, lAusl Irccs di Reggio Emilia e lIrccs Irst Dino Amadori di Meldola con una ciascuna: 5 ricerche su 29 riconosciute, con unincidenza dunque del 17,2 per cento sul totale. Direi proprio che lEmilia Romagna cè.
La ricerca clinica è il punto di partenza per il continuo progresso in medicina a vantaggio dei malati e della loro qualità di vita, dichiara Claudio Vagnini, Direttore Generale dellAzienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. La nostra struttura è ormai punto di riferimento a livello nazionale per la ricerca scientifica e per quella clinica, sia grazie alla presenza dellUniversità, sia grazie al lavoro di un Servizio Formazione, Ricerca e Innovazione allavanguardia. LAzienda modenese è dotata infatti di tutte le componenti che riguardano lintero processo di ricerca e come tale può essere promotrice di una sperimentazione vale a dire autorizzata ad assumersi la responsabilità di avviare, gestire e/o finanziare una sperimentazione clinica. Tutto questo è stato reso possibile da diverse azioni concrete messe in atto per promuovere la sperimentazione clinica di qualità, così come dalla possibilità di contare su una squadra di professionisti specializzati, competenti e fortemente orientati alla ricerca clinica".
Questo riconoscimento testimonia limpegno e lelevata qualità dei ricercatori e dei professionisti dellarea medico-sanitaria di UniMoRe e dellAzienda Ospedaliero-Universitaria, afferma il Magnifico Rettore dellUniversità di Modena e Reggio Emilia, Carlo Adolfo Porro. Lautorevolezza che ci deriva da una lunga tradizione di impegno nella ricerca biomedica e di approccio multidisciplinare ci consente di prendere parte e, in diversi casi, di coordinare gruppi di assoluto prestigio a livello nazionale e internazionale. Mi congratulo e sono lieto che, anche nella ricerca contro la pandemia, il nostro Ateneo e lAzienda confermino il proprio ruolo di primo piano. Questo non è un punto di arrivo, anzi ci serve da sprone per ulteriori iniziative in campo scientifico e assistenziale per il bene del nostro territorio.
Giorgio De Santis, Presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dellUniversità di Modena e Reggio Emilia, commenta: Siamo orgogliosi e onorati di questo prestigioso risultato conseguito a seguito di ricerche sperimentali realizzate in stretta partnership tra Azienda Ospedaliera e Università. LUniversità ha fornito il proprio contributo mettendo a disposizione laboratori e personale di ricerca, così come lAzienda ospedaliera ha potuto contare sulle proprie infrastrutture, clinica e ricerca. Il risultato finale è una forte sinergia e unidea complementare di ricerca, quella che continueremo a portare avanti.
Paola Vandelli, Direttore del Servizio Formazione e Ricerca dellAzienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, sottolinea: Il risultato raggiunto è estremamente importante, in primis perché indice dellimpegno, della qualità e della maturità scientifica dei nostri ricercatori e della struttura organizzativa che li supporta. Unattività di ricerca condotta in modo rigoroso non è mai fine a se stessa, ma impatta in modo positivo sulla normale pratica clinica. Ecco allora che poter offrire ai cittadini sempre nuove e migliori opzioni terapeutiche riempie di valore e di significato profondo il traguardo ottenuto grazie ad uno straordinario lavoro di squadra e alla collaborazione con lUniversità.
In particolare, i due studi sul Covid-19 di cui lAOU è stato ente promotore riguardano, luno, leparina (Ematologia) e, laltro, eparina e steroidi (Terapia Intensiva).
Il 19° Rapporto Nazionale sulla Sperimentazione Clinica dei medicinali in Italia (https://www.aifa.gov.it/web/
Le sperimentazioni farmacologiche no profit sono promosse da un ente pubblico o di ricerca non a scopo di lucro, quindi non finalizzate, né utilizzate, ai fini di sviluppo industriale del farmaco, come indicato nel D.M. 17 dicembre 2004. Tali sperimentazioni ottengono per lo più le loro risorse grazie a bandi nazionali o regionali e in parte da fondi dedicati dellente promotore e degli sperimentatori.
Il Servizio Formazione, Ricerca e Innovazione dellAOU di Modena si pone come scopo quello di promuovere la ricerca e linnovazione in modo sistematico e continuativo, assicurando il collegamento con il Ministero, la Regione Emilia Romagna, lUniversità, le altre aziende sanitarie e il mondo produttivo.
Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 28/02/2021