Due beni del patrimonio scientifico-culturale di Unimore fanno parte della mostra che si tiene alle Gallerie Estensi di Modena fino al 10 gennaio 2021

Il Polo Museale e lOsservatorio Geofisico di Unimore sono onorati di poter contribuire alla prestigiosa mostra Limpronta del reale. William Henry Fox Talbot, alle origini della fotografia , in corso a Modena fino al prossimo 10 gennaio 2021, con il prestito di due beni che fanno parte del ricco patrimonio museale dellAteneo.
Lesposizione, curata da Gallerie Estensi di Modena e promossa da Fondazione Modena Arti Visive e dallAssessorato alla Cultura del Comune di Modena, intende mettere in risalto lattività dellinglese William Henry Fox Talbot (1800-1877), pioniere e inventore della fotografia su carta, che con lItalia, ed in particolare con Modena, intrattenne importanti legami.
La mostra ospiterà anche due significativi beni del patrimonio scientifico-culturale dellUniversità di Modena e Reggio Emilia: una Camera lucida costruita dallastronomo Giovanni Battista Amici (1786-1863), custodita dallOsservatorio Geofisico di Modena, ed una Lastra con pianta dicotiledone fossile con infruttescenze dellEocene inferiore di Bolca (Verona), conservata nel Museo di Paleontologia. Entrambi i beni potranno essere ammirati, insieme alle oltre cento opere esposte, presso la Sala mostre temporanee della Galleria Estense di Modena in Largo Porta SantAgostino 337 .
Il Polo Museale, concedendo ancora una volta in prestito opere che fanno parte del patrimonio culturale dellAteneo, ha dichiarato il Professor Emiro Endrighi, Direttore del Polo Museale - conferma il proprio impegno per la divulgazione della cultura scientifica oltre che linteresse per il mondo delle scienze e dellarte in occasione di importanti esposizioni. La proficua collaborazione con le Gallerie Estensi di Modena, che hanno inserito nel percorso espositivo dedicato allo studioso inglese William Henry Fox Talbot questi due preziosi reperti favorisce innanzitutto la valorizzazione dei beni conservati dalla nostra Università e, allo stesso tempo, rafforza i rapporti tra istituzioni, al fine di promuovere la cultura e la conoscenza presso ogni tipo di pubblico.
Siamo lieti ha aggiunto la Dottoressa Giovanna Menziani del Polo Museale - che questo nostro prezioso reperto fossile, custodito nel Museo di Paleontologia possa essere ammirato dal pubblico nella prestigiosa sede della Galleria Estense di Modena, in occasione di una esposizione di così rilevante interesse per la città. Il reperto esposto in sede di mostra, datato Ypresiano (56-47 milioni di anni fa) - Eocene inferiore, proviene da uno dei più importanti siti a piante fossili dellItalia settentrionale e precisamente dalla località Pesciara-Monte Postale (Fossil-Lagerstätte) situata a nord est della località di Bolca (Verona).
Per il Professor Sergio Teggi, Responsabile Scientifico dellOsservatorio Geofisico LOsservatorio Geofisico, la cui storia è legata profondamente allo scienziato modenese Giovanni Battista Amici, considerato il più importante costruttore italiano di strumenti ottici del XIX secolo, è stata lieta di poter contribuire a questa mostra su Talbot con la Camera Lucida costruita dallastronomo modenese e custodita presso la sede dellOsservatorio, situato nel Torrione di Levante del seicentesco Palazzo Ducale di Modena. Il Torrione di Levante, sede storica dellOsservatorio Geofisico di Modena fin dal 1830, va ricordato - è a tuttoggi lunica porzione civile di Palazzo Ducale, donata in uso perpetuo dal Duca Francesco IV dEste alla allor Regia Università di Modena.
Il contributo dellOsservatorio Geofisico a questa mostra su William Henry Fox Talbot ricordano i tecnici dellOsservatorio Geofisico di Unimore Sofia Costanzini, Francesca Despini e Luca Lombroso non è causale, poiché lo scienziato inglese con lottico, matematico, astronomo e studioso di scienze naturali modenese Giovanni Battista Amici (1786-1863) intrattenne una stretta relazione. Tra gli strumenti scientifici che furono alla base del rapporto fra i due inventori è esposta la Camera lucida, un piccolo strumento ottico basato su un prisma tagliato che permette al disegnatore di riportare sul piano di lavoro il soggetto da rappresentare così da poterlo copiare agevolmente. LOsservatorio Geofisico detiene una ricca collezione di strumenti costruiti da Amici, che nei primi anni dellOttocento si è occupato della prima fornitura di strumenti per losservazione degli astri, e non solo. La mostra quindi rappresenta unoccasione in più per sottolineare quali tesori siano custoditi nei Musei di Unimore e quanto sia importante far conoscere al pubblico modenese, e non solo, questo patrimonio, spesso misconosciuto ai più.
Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 20/09/2020