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È online il numero di giugno del webmagazine FocusUnimore

È uscito il nuovo numero del webmagazine mensile dell’Università di Modena e Reggio Emilia “FocusUnimore” (http://www.focus.unimore.it/), un periodico che racconta in maniera monografica la vita e le ricerche che si fanno nell’Ateneo emiliano.

L’iniziativa, voluta dal Rettore prof. Carlo Adolfo Porro, risponde al “fine di fornire approfondimenti, nonché di mostrare come singoli programmi o eventi realizzati o in corso di realizzazione siano parte di una progettualità che chi opera all’interno dell’Ateneo coltiva quotidianamente con il suo lavoro”.

Giunto alla sua sesta uscita, il numero di giugno getta uno sguardo sui temi della sostenibilità e della economia circolare evidenziando il fervore con cui molti gruppi di ricerca dei diversi Dipartimenti scientifici e umanistici abbiano a cuore gli obiettivi fissati dalle convenzioni internazionali ed europee in tema di lotta ai cambiamenti climatici.

Questo numero si apre significativamente con un editoriale a firma della professoressa Grazia Ghermandi, Delegata del Rettore alla Sostenibilità che motiva le ragioni che hanno indotto Unimore ad aderire alla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), cui è stato riservato un box “Unimore Sostenibile” sulla homepage del sito (http://www.unimoresostenibile.unimore.it/ ), che presenta in modo organico tutte le iniziative didattiche, di ricerca ed istituzionali per la sostenibilità che si svolgono in Unimore.

Caratterizzano in maniera concreta questo impegno alcuni importanti progetti di ricerca della sezione Agraria del Dipartimento di Scienze della Vita, che riguardano la valorizzazione e il recupero della frazione organica dei rifiuti urbani e della filiera vitivinicola, riconducibili al progetto “SOSTINNOVI - Sostenibilità e Innovazione nella filiera vitivinicola”, coordinato dal professor Andrea Antonelli, ed al progetto “VALORIBIO - Valorizzazione dei rifiuti organici mediante insetti per l’ottenimento di biomateriali per usi agricoli”, coordinato dalla professoressa Lara Maistrello. Gli stessi ricercatori e ricercatrici partecipano ad un ambizioso progetto europeo SCALIBUR (Scalable Technologies for Bio-Urban Waste Recovery), partito nel novembre 2018 nell’ambito di Horizon 2020, coordinato dalla spagnola ITENE (Instituto Tecnológico del Embalaje, Transporte y Logística), nel quale si inserisce la realizzazione di un impianto pilota per allevare e frazionare le larve della “mosca soldato”, un perfetto esempio di economia circolare.

Risponde alle medesime finalità il lavoro del gruppo di ricerca, coordinato dal prof. Andrea Pulvirenti del Dipartimento di Scienze della Vita comprendente i dottori Riccardo De Leo, Andrea Quartieri, Francesco Bigi, Hossein Haghigi, che si occupa da anni di food packaging, e in particolare dell’impiego di scarti derivati dalla trasformazione industriale per la realizzazione di materiali completamente biodegradabili destinati al confezionamento degli alimenti, approdato anche alla costituzione di uno spin off universitario denominato “Packin”.

Non è trascurato da Unimore neppure lo sforzo di contenere l’impiego di materie plastiche e di sperimentare tecnologie di fabbricazione additiva (additive manufacturing - AM) e materiali innovativi, tutti aspetti decisivi per conseguire uno sviluppo sostenibile.

Queste iniziative sono al centro delle ricerche del gruppo del prof. Massimo Messori del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, che insieme a colleghi dell’Università di Parma, ha fondato MAT3D, uno spin-off che produce principalmente resine fotosensibili con caratteristiche temo-meccaniche avanzate che coprono ampie merceologie di mercato: dall’automotive, al packaging, al biomedicale fino al manifatturiero tradizionale.

Una delle sfide cruciali nel contrasto ai cambiamenti climatici è rappresentato dal controllo dell’inquinamento atmosferico, di cui si occupa il progetto europeo “TRAFAIR”, coordinato dalla professoressa Laura Po del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”: attraverso un monitoraggio più attento delle emissioni atmosferiche si propone di avere per le città mappe previsionali dell’inquinamento dell’aria e di adottare, pertanto, misure più tempestive ed efficaci di prevenzione.

Guarda, invece, agli aspetti culturali ed educativi il progetto FCHgo del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane, coordinato dalla professoressa Tiziana Altiero, che vuole contribuire agli obiettivi dell'Unione Europea nella lotta ai cambiamenti climatici e far comprendere come l’uso dell’idrogeno può essere uno dei pilastri dell’energia e dei sistemi di trasporto europei del futuro, rafforzando l' educazione all'idrogeno nelle scuole  e puntando  alla promozione della conoscenza della tecnologia delle celle a combustibile e dell'idrogeno.

Proprio a rafforzare la diffusione sul mercato delle tecnologie dell’idrogeno (in particolare l’idrogeno verde) e delle celle a combustibile sia nella mobilità sostenibile sia in altri ambiti strategici è dedicato il progetto europeo HY LAW (Hydrogen Law) sviluppato dal Dipartimento di Giurisprudenza, insieme a quelli di Economia ed Ingegneria. Ad UNIMORE, in particolare, è affidato il compito di coordinare, insieme a SNAM, il tavolo normativo/regolatorio “Strumenti di sviluppo del settore idrogeno”, che vede protagoniste le professoresse Mariacristina Santini ed Elisa Valeriani, per individuare gli ostacoli e le criticità allo sviluppo delle tecnologie dell’idrogeno ed all’implementazione nel mercato lungo la catena del valore dell’idrogeno (produzione, logistica, trasporto, usi finali).

Nell’ambito di una ricognizione su come il tema della sostenibilità viene declinato si colloca anche il Dipartimento di Economia Marco Biagi, nel quale si distingue l’attenzione prestata alla materia dalla professoressa Ulpiana Kocollari impegnata nei processi di accountability delle aziende. La sua attività ha prodotto strumenti e modelli per misurare e comunicare la sostenibilità e l’istituzione di un premio di laurea “SDGs E INNOVAZIONE DELL’IMPRESA”, sugli obiettivi di sviluppo sostenibile applicati alla economia aziendale.

Mentre il Dipartimento di Giurisprudenza, insieme a quelli di Economia ed Ingegneria, partecipa al progetto europeo HY LAW (Hydrogen Law), che si prefigge di rafforzare la diffusione sul mercato delle tecnologie dell’idrogeno (in particolare l’idrogeno verde) e delle celle a combustibile sia nella mobilità sostenibile che in altri ambiti strategici. Ad UNIMORE, in particolare, è affidato il compito di coordinare, insieme a SNAM, il tavolo normativo/regolatorio “Strumenti di sviluppo del settore idrogeno”, che vede protagoniste le professoresse Mariacristina Santini ed Elisa Valeriani, per individuare gli ostacoli e le criticità allo sviluppo delle tecnologie dell’idrogeno ed all’implementazione nel mercato lungo la catena del valore dell’idrogeno (produzione, logistica, trasporto, usi finali).

La nuova pubblicazione on-line si conclude con la presentazione delle motivazioni che hanno spinto Unimore ad aderire alla Rete delle Università per la Pace: rappresentanti per l’Ateneo in questo network sono il professor Claudio Baraldi del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali, membro del Centro universitario di ricerca sulle culture della pace e della sostenibilità e del consiglio scientifico del Centro Interuniversitario di Ricerca per l’Analisi dell’Interazione e della Mediazione (http://www.aim.unimore.it/site/home/chi-siamo.html) e il professor Thomas Casadei del Dipartimento di Giurisprudenza, tra i fondatori del Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità (www.crid.unimore.it), tra i Coordinatori scientifici dell’Osservatorio su migranti e richiedenti asilo nel territorio modenese, componente della redazione della rivista “Scienze e Pace” nonché delegato del Rettore alla comunicazione.

Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 16/06/2020