Il rilascio di vespe samurai sul territorio al fine di combattere con lotta biologica la cimice asiatica

Unimore in prima linea nel contrasto alla cimice asiatica attraverso la lotta biologica con il Trissolcus japonicus, o vespa samurai, grazie allattività di ricerca condotta dal laboratorio di Entomologia Applicata diretto dalla prof.ssa Lara Maistrello.
Il tema di grande interesse per gli agricoltori, che vedono minacciate da tempo le loro produzioni fruttifere proprio a causa della diffusione della cimice asiatica, rientra ora in un progetto della Regione Emilia Romagna per il rilascio di vespe samurai sul territorio al fine di combattere con lotta biologica questo dannoso insetto.
In prossimità del rilascio degli insetti lassessorato allagricoltura della Regione Emilia Romagna organizza un webinar sullargomento che potrà essere seguito in diretta streaming mercoledì 29 aprile alle ore 9.30 nella sezione "Video dal vivo" del portale http://videocenter.lepida.it
Il laboratorio di Entomologia Applicata di Unimore, diretto dalla prof.ssa Lara Maistrello, docente di Entomologia Generale ed Applicata presso la sede reggiana ex Agraria del Dipartimento di Scienze della Vita, è impegnato da anni nella ricerca sulla lotta biologia alla cimice asiatica e, specificamente, nellambito dellimportante progetto regionale che prevede 300 siti di rilascio di vespe samurai sul territorio, sarà il maggior artefice della produzione di massa di questo antagonista naturale alla cimice asiatica.
Da tempo siamo impegnati dichiara la prof.ssa Lara Maistrello, responsabile del laboratorio di Entomologia Applicata di Unimore - nella lotta alla cimice asiatica, sciagura dei nostri frutteti e minaccia per l'economia di molte regioni italiane, prime fra tutte lEmilia Romagna. Grazie al lavoro di ricerca condotto nel nostro Laboratorio, saremo il sito più importante in regione per l'allevamento massale del parassitoide Trissolcus japonicus, la cosiddetta vespa samurai. A dispetto del nome altisonante, che rivela le origini asiatiche, si tratta di minuscoli insetti (1,5 mm) le cui femmine depongono le uova dentro alle uova delle cimici asiatiche, in modo da ridurre progressivamente nel tempo la popolazione delle cimici invasive. E vorrei anche tranquillizzare sul fatto che queste vespine NON pungono luomo né altri vertebrati, e che sono del tutto innocue per api, coccinelle ed altri insetti utili.
La strategia che è stata scelta per la diffusione della vespa samurai, sotto il coordinamento del Servizio Fitosanitario regionale, è quella di lanci inoculativi, ovvero rilasci di un numero sufficiente di individui in corridoi ecologici (es. siepi e boschetti) presso ecosistemi agrari. La vespa samurai non sarà lanciata all'interno dei frutteti, ma dove le cimici depongono le loro uova, ossia alberi e arbusti della vegetazione spontanea attigua alle zone coltivate.
Il programma dellincontro online prevede che ad aprire sia lassessore regionale allagricoltura, Alessio Mammi, seguiranno poi gli interventi su Il Progetto Nazionale di lotta biologica, Pio Federico Roversi, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura CREA, Le strategie di lancio in Emilia Romagna, Stefano Boncompagni, Servizio fitosanitario Emilia-Romagna, La moltiplicazione del parassitoide, Lara Maistrello, Unimore, Le modalità di lancio e il monitoraggio dellinsediamento, Luca Casoli, Consorzio fitosanitario di Modena e Reggio, Le strategie di difesa delle coltivazioni frutticole, Massimo Bariselli, Servizio fitosanitario Emilia Romagna, Il sostegno regionale alle imprese colpite, Valtiero Mazzotti, Dirigente settore Agricoltura, caccia e pesca Regione Emilia Romagna. Moderatore Lorenzo Tosi, redattore di EDAGRICOLE per la rivista Terra e vita.
Per partecipare si richiede liscrizione online al seguente indirizzo: https://agri.regione.emilia-romagna.it/giasapp/agrievents/iscrizione/evento/235
Il programma dellincontro, tutte le informazioni utili e la registrazione dellevento saranno disponibili sul sito: http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/
Foto concessa da Tim Haye del Center for Agricultural Bioscience International (CABI)
Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 28/04/2020