Unimore è partner di MAMA-MEA progetto europeo dedicato allo sviluppo della tecnologia fuel cell

Ha preso il via ad inizio anno il progetto europeo MAMA-MEA dedicato allinnovazione nellambito degli studi sulle celle a combustibile, tecnologia cruciale per lo sfruttamento di energie rinnovabili per la produzione di energia elettrica. Unimore con il LIFC Laboratorio Interdipartimentale Fuel Cell è partner del progetto triennale finanziato con oltre 3 milioni di euro che si concentrerà sullefficientazione delle realizzazione e assemblaggio delle membrane, nucleo delle celle a combustibile.
E con il curioso acronimo MAMA-MEA che ha preso il via ad inizio anno un importante progetto di ricerca europeo dedicato alle celle a combustibile, tecnologia considerata cruciale per il futuro dello sviluppo economico attento alla sostenibilità ambientale, alternativo alluso di fonti energetiche tradizionali per la produzione di energia.
Unimore con il Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari, coordinatore il prof. Marcello Romagnoli del DIEF, è partner di MAMA-MEA, ovvero Mass Manufacture Membrane Electrode Assembly, un progetto finanziato con quasi 3.2 milioni di euro, nellambito di Horizon 2020, attraverso la piattaforma europea FCH-JU dedicata allo sviluppo della tecnologia fuel cell. Obiettivo del progetto è applicare nuove e più efficienti tecnologie nella realizzazione di quello che è il cuore pulsante delle celle a combustibile: il MEA, cioè la struttura a membrana costituita per strati che permette la produzione della reazione elettrochimica necessaria alla produzione di energia.
A coordinare il progetto, di durata triennale, che si concentrerà sullefficientazione delle realizzazione e assemblaggio delle membrane, nucleo delle celle a combustibile, è la Technische Universitaet di Chemnitz (Germania), che ha come partner, assieme ad Unimore, cinque aziende europee (Olanda, Regno Unito, Slovenia, Italia e Germania), attive nel settore delle celle a combustibile, riuniti in un consorzio che abbina competenze scientifiche di tipo accademico con quelli di ambiti più strettamente produttivi.
Lidea del progetto, che è stato valutato con punteggi molto alti ha spiegato il prof. Marcello Romagnoli di Unimore - nasce in Unimore ed è stata proposta agli altri partner che hanno accettato immediatamente con entusiasmo. E stata decisiva la possibilità di poter portare allinterno del consorzio un'importante azienda locale con un know how fondamentale per il raggiungimento dellobiettivo del progetto: la System Ceramics di Fiorano Modenese. Questo risultato prova non solo la capacità propositiva e la credibilità dellattività di ricerca sulle cella a combustibile svolte nel nostro ateneo, ma anche limportanza della sinergia col territorio.
Del team di ricerca fanno parte anche la prof.ssa Anna Maria Ferrari del DISMI Dipartimento di Scienze Metodi dellIngegneria, la quale si occuperà di effettuare uno studio LCA (Life Cycle Assessment) sul processo e la dott.ssa Maria Cannio del DIEF. Il contributo concesso consentirà, inoltre, di finanziare un posto da ricercatore ed una borsa di studio di durata annuale.
Le celle a combustibile a idrogeno ha spiegato il prof. Marcello Romagnoli - sono al centro dello studio del gruppo interdisciplinare LIFC Laboratorio Interdipartimentale Fuel Cell che si è costituito da alcuni anni in Ateneo e che raccoglie studiosi ed esperti in campi molto diversi tra loro quali: il campo chimico, quello della fisica e delle nanoparticelle, lingegneria e leconomia. Un gruppo aperto e alla ricerca di contributi da colleghi di tutte le aree, non ultime quelle umanistiche e mediche. Il tema infatti presenta diverse sfaccettature e implicazioni che richiedono molte competenze diverse, spesso non solo di tipo tecnico/scientifico. Le celle a combustibile stanno acquistando sempre maggiore interesse per i loro diversi impieghi: automobilistico, trasporti in generale, generazione di energia elettrica e calore per edifici, scuole, ospedali, fabbriche ecc. In particolare in quello automobilistico, si aprono interessanti sinergie con altre importanti iniziative dellAteneo.
Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 02/02/2018