Oltre 1800 studenti Unimore nel progetto sperimentale di Didattica per competenze
Unimore, dopo aver acquisito nel 2016 laccreditamento di qualità dei suoi corsi, guarda oltre e si pone nuovi obiettivi, nuovi orizzonti ancora più ambizioni che allineino la sua didattica alle migliori università europee e internazionali, garantendo ai suoi laureati un vantaggio competitivo nel mercato del lavoro ei renderli ancora più pronti allinserimento nel sistema industriale e sociale.
Gli standard europei sollecitano, infatti, le università a sviluppare le life skill in ambito formativo. Unimore dal 2017 ha attivato un ambizioso progetto volto allacquisizione, da parte degli studenti, di competenze trasversali attraverso la riprogettazione delle strategie e metodologie didattiche.
Il progetto, che è stato finanziato dal MIUR, coinvolge nella prima fase di attività 32 insegnamenti (16 del gruppo in sperimentazione e 16 del gruppo di controllo) inseriti nei corsi di laurea di diversi dipartimenti.
I docenti aderenti al progetto, allinterno di un percorso formativo sullinnovazione didattica, hanno quindi riprogettato i loro insegnamenti, definendo lutilizzo di metodologie di apprendimento attivo degli studenti quali il Team-based Learning, il Problem based Learning, la Peer review . Tali competenze, considerate fondamentali nei contesti aziendali e indispensabili per un corretto esercizio della propria professionalità, verranno misurate attraverso test standardizzati rivolti agli studenti coinvolti nella sperimentazione.
Il progetto, dopo la fase iniziale del 2017/18, - afferma il Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano - prevede la sua progressiva estensione, coinvolgendo un numero crescente di insegnamenti dellAteneo. Lauspicio è che questo processo innovativo possa condurre a risultati rilevanti nella formazione e nella occupabilità dei nostri laureati.
CONTESTO E FINALITA
E ormai ampiamente dimostrato dalle statistiche europee e internazionali sullo stato occupazionale dei giovani nella fascia 25-34 anni che la laurea nel medio periodo risulta essere unazione vincente per linserimento nel mondo del lavoro. Nella strategia dellUnione Europea Europa 2020 si prevede che il 35% di tutti i posti di lavoro entro il 2020 richiederanno qualifiche elevate e quindi il possesso di un diploma di istruzione universitaria. Tuttavia, per il laureato attuale, e soprattutto per quello del futuro, le conoscenze e abilità strettamente disciplinari spiega il prof. Marco Sola, delegato del Rettore per la Didattica - non sono e non saranno più sufficienti per essere competitivo e poter giocare un ruolo attivo in contesti professionali di elevata complessità. Conteranno sempre di più caratteristiche personali e di comportamento conosciute con i termini soft skills, key skills, life skills, cross competencies, in italiano traduciamo in maniera onnicomprensiva <competenze trasversali>.
Le più importanti riguardano le attitudini dellindividuo nelle sfere della collaborazione, comunicazione, pensiero critico e creatività. Ma la lista di queste capacità è lunga e include per esempio quelle di autonomia, diagnosi, decisione, leadership, organizzazione del tempo e del lavoro, adattamento a diversi ambienti, conseguire obiettivi, risolvere problemi, spirito di iniziativa, flessibilità, visione dinsieme, resistenza allo stress, e si potrebbe continuare.
Ogni individuo può certamente avere doti naturali in relazione ad una o più di queste competenze. Tuttavia, è ormai accertato che i giovani possono essere allenati ad esprimere al meglio queste doti con tecniche che possono essere apprese: Le soft skills possono essere insegnate.
E con questa consapevolezza e in questa prospettiva, che Unimore ha lanciato un progetto di sperimentazione didattica, che si inserisce nel panorama delle azioni della Programmazione Triennale 2016-18 finanziate dal MIUR, rivolto a ridefinire le strategie didattiche dei propri docenti per realizzare una didattica progettata per competenze che sviluppi e riesca a valutare le competenze trasversali dei propri studenti, integrate con le competenze disciplinari proprie dei singoli insegnamenti.
Già in passato lAteneo aveva aderito, insieme ad un gruppo limitato di altri atenei, ad una sperimentazione nazionale, il progetto TECO, che però era limitata alla misurazione di dette competenze.
Ora, con questo progetto, lAteneo commenta il Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano - intende operare attivamente per migliorare le caratteristiche personali dei propri laureati necessarie per rispondere con successo alle richieste di un mondo lavorativo in fortissima evoluzione.
IL PROGETTO
Prima fase (dicembre 2017 dicembre 2018).
LAteneo ha individuato 16 insegnamenti da sottoporre alla sperimentazione appartenenti alle tre macroaree disciplinari (Scienze e tecnologie formali e sperimentali, Scienze della vita, Science umane, politiche e sociali) i cui docenti hanno aderito volontariamente al progetto. Gli insegnamenti vanno dalla matematica alla chimica organica, dalleconomia aziendale allinfermieristica, dalla patologia alla psicologia cognitiva, etc. Gli studenti coinvolti saranno allincirca 1.800.
Attraverso contatti con le parti sociali (imprese, enti pubblici e privati, settore terziario) Unimore ha individuato le due competenze trasversali più richieste dal mercato del lavoro, che sono risultate essere: il problem solving , ossia un approccio al lavoro che, identificandone le priorità e le criticità, permette di individuare le possibili migliori soluzioni ai problemi; il team working , ossia la disponibilità a lavorare e collaborare con gli altri, avendo il desiderio di costruire relazioni positive tese al raggiungimento del compito assegnato.
I docenti sono stati quindi inseriti in un percorso di formazione finalizzato a far loro acquisire familiarità con la teoria e i metodi della didattica per competenze, che si è svolto da aprile a settembre 2017, e si è articolato in una serie di seminari e incontri tenuti dalla dr.ssa Antonella Lotti dellUniversità di Genova e dal prof. Luciano Cecconi di Unimore, esperti del settore. Dopo una fase iniziale di descrizione e valutazione delle varie strategie didattiche, la formazione si è focalizzata sulla metodologia ritenuta più adatta per le competenze trasversali identificate e le caratteristiche degli insegnamenti in sperimentazione, che è risultato il cosiddetto Team Based Learning (TBL). Questultima è una strategia didattica basata sullo studio indipendente e sullapprendimento collaborativo, cioè sul coinvolgimento dello studente in attività basate sul gruppo in aula. Conseguentemente i docenti hanno riprogettato i loro insegnamenti sulla base di questa metodologia didattica specifica e in questi giorni sono in procinto di erogarli: dieci dei sedici insegnamenti avranno inizio nel primo semestre e i rimanenti sei nel secondo semestre.
Sia la fase di formazione dei docenti sia quella di riprogettazione degli insegnamenti sono state supportate da due coach didattici del Centro E-Learning di Ateneo. Inoltre, lapplicazione del TBL richiede la presenza di tutor daula che coadiuvino i docenti nelle attività dei gruppi. Questi tutor daula sono stati individuati da Unimore attraverso apposti bandi e procedure di selezione.
La verifica dei risultati della sperimentazione, cioè la determinazione dellefficacia della metodologia formativa adottata, prevede la rilevazione delle competenze trasversali allinizio e alla fine dei corsi in sperimentazione. Il delta di competenze misurato verrà confrontato con il medesimo delta determinato per un gruppo di controllo costituito da studenti che seguono insegnamenti simili, non inclusi nel progetto. Pertanto, per ogni insegnamento in sperimentazione è stato individuato un insegnamento di controllo (specchio) non soggetto ad intervento.
La misurazione delle competenze trasversali verrà eseguita attraverso un test prodotto da una azienda leader del settore della formazione permanente in realtà aziendali, che ha costruito un test specifico per questo progetto. Ogni studente affronterà il test nei laboratori informatici dellAteneo accedendo ad un link dedicato. La stessa azienda si occuperà della metodica di web feedback per la restituzione ai partecipanti degli esiti della misura.
IL PATTO FORMATIVO
Gli studenti dei corsi in sperimentazione riceveranno una valutazione della loro performance attraverso valutazioni in itinere delle esperienze TBL (ne sono previste di norma sei per insegnamento). La valutazione finale determinerà un punteggio - da un minimo di uno a un massimo di tre punti che si aggiungerà al punteggio conseguito dallo studente nellesame finale dellinsegnamento. Per esempio, uno studente che abbia dimostrato unottima acquisizione di dette competenze, e quindi abbia acquisito tutti i 3 punti, se nellesame convenzionale spiega il prof. Marco Sola - ha avuto un punteggio di 27/30, arriverà a 30/30. Viceversa, se il risultato sarà scarso, quindi valutato un punto, arriverà a 28. In questo modo, lAteneo, anche se sta effettuando unazione che va a vantaggio della formazione complessiva dello studente, lo incentiva comunque a partecipare, riconoscendogli in ogni caso un premio per ladesione al progetto.
Gli studenti che partecipano alla sperimentazione si impegnano a: frequentare le lezioni e a partecipare alle attività di TBL durante le quali è ammessa al massimo unassenza; a compilare il questionario pre- e post-corso per valutare il livello di competenze in problem solving e lavoro di gruppo e quello sullimpatto del corso ; a compilare il questionario online per formare i gruppi e svolgere i compiti previsti dallo studio individuale (fuori dallaula). Ai partecipanti verrà rilasciata unattestazione (digital badge) relativa alle competenze trasversali acquisite nel corso. Anche agli studenti degli insegnamenti di controllo che sostengono il test verrà rilasciato un digital badge che attesta il grado di competenze che naturalmente possiedono.
Seconda fase (2019 2021). Questa fase è condizionata alla positiva valutazione dellesito della prima. Essa comporta il coinvolgimento di altri insegnamenti degli stessi corsi di studio in cui è avvenuta la sperimentazione. Definito per ogni corso di studio lobiettivo in termini di competenze trasversali attese, la finalità di questa fase è di individuare la soglia minima di insegnamenti da coinvolgere nella riprogettazione della didattica, secondo modalità individuate nella fase precedente (per garantire il raggiungimento dellobiettivo). Per potere verificare lesito di questa seconda fase è indispensabile che si concluda almeno una coorte di immatricolati . La valutazione degli esiti sarà estesa ai costi connessi (finanziari, organizzativi ecc.).
Terza fase (2021 in poi) è condizionato dallesito della seconda. Se la seconda fase darà risultati positivi, allora si aprirà una fase finale di estensione del processo, generalizzata a tutto lAteneo, in modo da mettere a regime questa nuova didattica competency-based, che superi quella tradizionale.
Il mondo sta cambiando rapidamente e i sistemi educativi conclude il prof. Marco Sola - devono cambiare per assicurare ai più una formazione adeguata. Se così non fosse, si andrebbe incontro ad una situazione molto pericolosa per la società.
La presentazione del progetto sarà visibile dalle ore 15.00 anche sul canale tv.unimore.it
Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 11/10/2017