Ricercatori Unimore identificano le alterazioni cerebrali che predispongono ad epilessia fotosensibile

Ha meritato la pubblicazione su Brain, rivista scientifica fra le principali nellambito delle Neuroscienze, lo studio, condotto dal dott. Stefano Meletti, ricercatore Unimore e direttore del Centro per le Epilessie, UO di Neurologia dellOspedale Civile SantAgostino-Estense di Modena, riguardante le alterazioni cerebrali nei pazienti epilettici fotosensibili.
La ricerca Photosensitive epilepsy is associated with reduced inhibition of alpha rhythm generating networks pubblicata sul numero di aprile della rivista, ha identificato le alterazioni cerebrali che predispongono alle crisi epilettiche causate da stimoli luminosi.
La fotosensibilità è comune a diverse forme di epilessia e si stima che sia presente nel 10 percento dei pazienti al di sotto dei 20 anni.
Lo studio fornisce nuovi elementi utili alla comprensione dei meccanismi responsabili delle crisi epilettiche indotte da stimoli luminosi, tipicamente luci intermittenti, grazie ad unanalisi dellattività cerebrale che associa la registrazione dellelettroencefalogramma allacquisizione di immagini di risonanza magnetica funzionale. I ricercatori hanno osservato che il principale ritmo elettrico del cervello a riposo (il ritmo alfa), che origina dalle regioni cerebrali deputate alla visione, è diverso nelle persone affette da fotosensibilità, rispetto a quello di pazienti non fotosensibili. Ciò può spiegare anche le manifestazioni cliniche che spesso, nei pazienti con epilessia fotosensibile, si manifestano con disturbi visivi e movimenti incontrollati (mioclonie).
Sono dati - aggiunge il dott. Stefano Meletti di Unimore - che aprono nuove prospettive sulle modalità di studio delle epilessie, in particolare in quelle forme in cui le crisi sono generate da alterazioni di sistemi cerebrali complessi e distribuiti. In un futuro molto prossimo queste metodiche potranno essere utilizzate anche per comprendere come i farmaci antiepilettici agiscano sulle alterazioni riscontrate dellattività cerebrale e per capire le alterazioni funzionali di network cerebrali in forme di epilessie di cui conosciamo le basi genetiche e molecolari.
Al lavoro, il cui valore è stato evidenziato da un editoriale da parte della rivista stessa, sono stati impegnati assieme al dott. Meletti ricercatori della Clinica Neurologica dellOspedale Civile SantAgostino Estense, diretta dal prof. Paolo Frigio Nichelli, in collaborazione con colleghi del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di Unimore, diretto dal prof. Carlo Adolfo Porro.
Questi risultati commenta il prof. Carlo Adolfo Porro dimostrano ulteriormente la vitalità della ricerca neurologica in Ateneo, e limportanza di tecniche non invasive di mappatura dellattività funzionale cerebrale per la comprensione dei meccanismi alla base di patologie neurologiche di grande rilevanza sociale anche in pazienti giovani. È auspicabile che sia presto a disposizione nella nostra sede una nuova attrezzatura tecnologicamente avanzata di risonanza magnetica che consenta analisi ancora più approfondite, non solo a livello cerebrale ma anche in altri distretti.
Referenze:
Photosensitive epilepsy is associated with reduced inhibition of alpha rhythm generating networks Brain, 1 aprile 2017:
Autori: Vaudano AE, Ruggieri A, Avanzini P, Gessaroli G, Cantalupo G, Coppola A, Sisodiya SM, and Meletti S.
Stefano Meletti
Neurologo ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di Unimore. Dirige il Centro per le Epilessie, UO di Neurologia, dellOspedale Civile SantAgostino-Estense, accreditato come centro medico avanzato dalla Lega Italiana contro le Epilessie. Ha pubblicato 97 articoli scientifici su riviste internazionali, diversi capitoli di libro ed altri articoli su riviste scientifiche nazionali.
Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 27/04/2017