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Giorno della Memoria 2023, momento di ricordo nel chiostro del Rettorato

Unimore non dimentica e si unisce al ricordo della Shoah e di quanti, dopo il 1938, hanno subito tragiche sofferenze in conseguenza delle leggi razziali.

In occasione del Giorno della Memoria, nel cortile del Palazzo del Rettorato, si è svolta la consueta cerimonia commemorativa, alla presenza delle massime autorità civili e militari del territorio. Il Rettore Unimore Carlo Adolfo Porro, il Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e il Prefetto, Alessandra Camporota, hanno deposto una corona di alloro ai piedi della lapide che ricorda i docenti costretti, a seguito dell’entrata in vigore delle leggi razziali, a lasciare l’allora Università di Modena.

Nel volgere di pochi mesi, oltre alla immediata estromissione del filosofo del diritto Benvenuto Donati, del penalista e processualpenalista Marcello Finzi, della farmacologa Angelina Levi, del chimico Maurizio Leone Padoa, dell’anatomopatologo Enrico Ravenna, dell’igienista Alessandro Seppilli e della tecnica Milla Wanda De Maria, la persecuzione degli ebrei e delle persone che avevano legami familiari con ebrei presenti nei ruoli della Università si estese, arrivando a colpire ben 14 persone, che tra il 1938 ed il 1939 subirono quella ingiusta sorte. Ai primi citati si aggiunsero il professore Alessandro Dalla Volta, i liberi docenti Ferruccio AraGiuseppe BertelEmilio FortiCesare Tedeschi e gli assistenti volontari Enrico Castelbolognesi ed Elio Levi.

La funzione sociale dell’Università – sottolinea il Rettore Unimore, Prof. Carlo Adolfo Porro - consiste nel dare linfa costante ad una cittadinanza consapevole e vigile: è ai giovani e alle giovani che si rivolge in via prioritaria il nostro impegno, a loro devono essere indirizzate le nostre tensioni morali, perché dai semi della conoscenza nascano abbondanti frutti di pace.”

“Anche il nostro Ateneo – continua il Rettore - ha subìto l’allontanamento dall’insegnamento da parte del regime di sei suoi stimati docenti: Ricordandoli, ancora una volta, qui oggi vogliamo richiamare l’intera comunità e in particolare quella universitaria a unirsi nella riflessione sulle sofferenze patite da tanti ebrei, perché cresca in tutti noi la consapevolezza che le differenti fedi religiose o l’appartenenza a culture diverse non devono mai essere motivo di divisione tra i popoli.

Alla cerimonia hanno preso parte anche i rappresentanti delle associazioni partigiane e della Comunità Ebraica.

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Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 27/01/2023