Relatore: Maurizio Muratori (FIM - UNIMORE).

Sotto molti aspetti, il primo anno universitario è certamente il più complicato per gli studenti, in quanto essi devono sviluppare e affinare un gran numero di competenze tecniche, metodologiche e di abilità cognitive, necessarie ad affrontare tutti gli esami previsti dal piano di studi. In particolare, per quello che riguarda le discipline scientifiche, un importante scoglio da superare è quello degli esercizi, non solo perché essi costituiscono parte integrante della prova d'esame, ma anche perché imparare a risolverli risulta spesso utile se non fondamentale ai fini della comprensione della materia. In molti casi, le classiche lezioni frontali svolte alla lavagna dal tutor (il quale svolge gli esercizi mentre gli studenti, passivamente, ricopiano) si rivelano inefficaci per quegli studenti che non dispongono già di un'adeguata strategia di problem solving, e comunque non permettono agli alunni in difficoltà di prendere coscienza dei propri limiti in tempo utile. Si intende quindi proporre alcuni tipi di lezione di tutorato alternativi, mirati a rendere gli studenti partecipanti attivi nel processo di risoluzione di problemi di natura scientifica (tipicamente di fisica) e volti non soltanto a facilitare l'acquisizione di nozioni tecniche, ma soprattutto a impostare un metodo generale e applicabile trasversalmente attraverso il lavoro a gruppi, l'interazione degli studenti tra di loro e con il tutor, il feedback continuo. In questo contesto, la figura del tutor viene ridefinita: da docente ausiliario diventa coordinatore dei lavori e facilitatore del processo di interazione partecipativa.