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Unimore ospita la 13° edizione dell’“International Symposium on Fossil Cnidaria and Porifera”, per la prima volta in Italia, dal 3 al 6 settembre

Studiosi esperti di coralli e scogliere coralline, attuali e fossili, si riuniscono a Modena per la tredicesima edizione dell’“International Symposium on Fossil Cnidaria and Porifera”, congresso internazionale che per la prima volta, dal 1971, si tiene in Italia, dal 3 al 6 settembre presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche di Unimore.

Sono attesi a Modena una novantina di partecipanti provenienti da 23 diversi Paesi, tra cui Australia, Canada, Cina, Etiopia, Giamaica, Giappone, Marocco, Russia, Sud Corea, Tajikistan, Ucraina, Stati Uniti, Uzbekistan e da gran parte degli Stati Europei. Geologi, paleontologi e biologi marini, esperti di coralli e scogliere coralline sia fossili che attuali si incontreranno per illustrare e discutere gli ultimi risultati delle loro ricerche sull’ecosistema più ricco e diversificato dell’ambiente marino (ospita circa ¼ della biodiversità degli oceani), anche noto come larainforest of the sea”.

Dopo la cerimonia di apertura, prevista alle ore 9.00 di martedì 3 settembre, presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche (via Campi 103, Aula 1.3), il congresso si aprirà con la  plenary lecture del prof. John Pandolfi (University of Queensland, Brisbane, Australia), uno dei massimi esperti mondiali di scogliere coralline.

“Oggi le scogliere coralline sono in crisi, il futuro di questo cruciale ma sensibile ecosistema marino è severamente minacciato dal cambiamento climatico ed in particolare da fenomeni come l’aumento della temperatura e l’acidificazione degli oceani – commenta la prof.ssaFrancesca Bosellini di Unimore, Presidente dell’ "International Association for the Study of Fossil Cnidaria and Porifera" -. Per comprendere l’evoluzione futura di questi sistemi è necessario studiare la loro storia, registrata nelle rocce e nei fossili. Le scogliere coralline hanno infatti attraversato molteplici cambiamenti sia durante il loro passato più recente che durante il passato geologico più antico, a partire da circa 240 milioni di anni fa quando comparvero sulla Terra i tipi di coralli che troviamo oggi. Sono state interessate a più riprese da profonde crisi, molte specie di coralli si sono estinte e altre si sono adattate a nuove condizioni dando vita a periodi di crescita rigogliosa. Studiare le scogliere del passato e la loro risposta agli stress ambientali ci offre la possibilità di inquadrare i cambiamenti che stiamo osservando ora in un contesto a lungo termine. Il confronto tra passato e presente, il dialogo tra chi studia rocce e fossili e chi osserva direttamente, analizza e tiene monitorato lo stato attuale delle scogliere coralline, sono la chiave per mettere in atto politiche ed efficaci strategie di prevenzione. È questo l’obiettivo principale che si prefigge il congresso di Modena”.

Il congresso si svolge ogni quattro anni a partire dalla prima edizione nel 1971 a Novosibirsk in Russia. Le precedenti edizioni, svoltesi a Parigi, Varsavia, Washington, Brisbane, Münster, Madrid, Sendai, Graz, San Pietroburgo, Liegi e Muscat, testimoniano la rilevanza internazionale di questo appuntamento.

“Per la tredicesima edizione la scelta della città è caduta su Modena – continua la prof.ssa Bosellini  - perché Unimore vanta una lunga e rinomata tradizione nello studio dei coralli e delle scogliere coralline, a livello nazionale e internazionale. Gli studi iniziarono con la prof.ssa Eugenia Montanaro Gallitelli, fondatrice nel 1961 dell’allora Istituto di Paleontologia e del Bollettino della Società Paleontologica Italiana, proseguirono poi sotto la guida del prof. Antonio Russo e continuano tuttora presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, diretto dal prof. Alessandro Gualtieri, con il gruppo di ricerca coordinato dalla prof.ssa Francesca Bosellini, di cui fanno parte il dr. Cesare Andrea Papazzoni e il dr. Alessandro Vescogni (nella foto). In tutti questi anni si sono svolte ricerche in Australia, Mar Rosso, Somalia, Etiopia, Turchia, Spagna, Francia, e soprattutto Italia, un Paese ricchissimo di scogliere coralline ora fossili ma che popolavano il Mediterraneo fino a 6 milioni di anni fa.  A Modena si trova l’unico centro in Italia dove si studiano coralli e scogliere coralline fossili e dove, grazie al finanziamento di importanti progetti, si effettuano ricerche all’avanguardia ed in collaborazione con i più importanti esperti mondiali in questo campo”.

Il congresso, patrocinato da Unimore e da altre Istituzioni italiane e straniere (tra cui la Società Paleontologica Italiana, il Museo delle Scienze di Trento MUSE, la Palaeontological Association), ha ricevuto il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e di altri sponsor del territorio modenese: Adesital, Caprari, Ecovillaggio di Montale, Aceto Balsamico del Duca.

 

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Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 29/08/2019