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A Giurisprudenza un convegno internazionale sulle frodi iva nel cybercrime, il 20 e 21 maggio

Parte da Unimore il contrasto a livello europeo delle frodi IVA commesse attraverso il cybercrime.

Le conclusioni cui è giunto uno studio comparato tra Italia, Germania, Belgio e Spagna sulle frodi IVA commesse attraverso cybercrime, dal punto di vista dei problemi che le interazioni tra questi due settori possono produrre sulla cooperazione giudiziaria, verranno discussi durante la conferenza finale di questo progetto.

Su “ Frodi IVA e Cybercrime ”, in programma a Modena, si confronteranno nei prossimi giorni docenti ed esperti provenienti da molti paesi europei.

L’appuntamento nell’Aula Convegni del Complesso universitario San Geminiano (via San Geminiano 3) si articolerà in tre momenti. Martedì 20 maggio alle ore 15.00 la prof.ssa Maria Cecilia Fregni (Unimore) modererà un incontro su “Il fenomeno delle frodi iva commesse attraverso il cybercrime”, che vedrà la partecipazione anche del dott. Roberto Flor (Univr), del dott. Samuele Bolis (Guardia di Finanza, Unife), dott. Guseppe Di Giorgio (Procura di Modena) e prof. Lorenzo Picotti (Univr). Martedì 21 maggio si riprenderà al mattino alle ore 10.00 per affrontare il tema “Le frodi iva informatiche come problema di sovrapposizione di illeciti nel quadro della cooperazione giudiziaria”. Il prof. Luigi Foffani (Unimore) modererà una discussione che vedrà presenti il dott. Ivan Salvadori (Univr), il dott. Donato Vozza (Coventry University), prof. Michele Caianiello (Unibo). Nel pomeriggio alle 15.00 si riprenderà il confronto per esaminare l’aspetto “Fattispecie penali ad hoc per le frodi iva informatiche? Discussione della proposta”, argomento che riunirà oltre al moderatore prof. Luigi Foffani (Unimore) anche la prof.ssa Lorena Bachmaier Winter (Universidad Complutense de Madrid), dott. Andrea Venegoni (Corte di Cassazione) ed il prof. John Vervaele (Università di Utrecht).

Questi problemi - spiega il prof. Lugi Foffani di Unimore – legati alle frodi iva commesse attraverso cybercrime hanno permesso al gruppo di ricerca di approfondire l’indagine ed analizzare meglio i problemi derivanti dalla possibile sovrapposizione di illeciti. Sotto il primo profilo, infatti, potrebbero emergere non solo problemi di qualificazione giuridica (nel senso che lo stesso fatto potrebbe essere classificato come frode IVA in un Paese, e come cybercrime in un altro), ma soprattutto di proporzione complessiva del carico sanzionatorio (che potrebbe variare molto a seconda della disciplina sul concorso di reati di ogni Stato). Dal punto di vista processuale, invece, uno Stato membro potrebbe prevedere che un fatto costituente sia un cybercrime che una frode IVA sanzionata amministrativamente sia giudicato in un unico procedimento, mentre altri Stati membri potrebbero prevedere procedimenti distinti; inoltre, la frequente realizzazione transfrontaliera di tali reati potrebbe determinare l’insorgenza di procedimenti paralleli sullo stesso fatto in Stati Membri diversi”.

Al fine di arginare questi problemi, che finirebbero con l’ostacolare la cooperazione giudiziaria tra Stati, è stata individuata una possibile soluzione. Preso atto delle difficoltà di armonizzare direttamente gli istituti, l’attenzione dello studio si è concentrato su possibili forme di armonizzazione delle principali forme di realizzazione delle frodi IVA tramite cybercrime, da adottare negli Stati Membri.

Il convegno finale sarà dunque l’occasione non solo per illustrare l’esistenza dei problemi emersi, ma anche e soprattutto per sottoporre ad importanti esponenti della comunità scientifica internazionale i risultati del progetto e le soluzioni proposte, in modo tale da ricevere un importante feedback sulla base del quale apportare eventuali modifiche prima della finalizzazione dello studio.

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Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 18/05/2019