Un gruppo di ricercatori di Unimore ridefinisce la fisiologia ovarica. L'articolo pubblicato su"Trends in Endocrinology & Metabolism"
LUnità di Endocrinologia dellOspedale di Baggiovara, diretta dalla prof.ssa Manuela Simoni di Unimore, afferente al Dipartimento dEccellenza di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze, pubblica un articolo dagli importanti risvolti per la fisiologia della riproduzione e la fecondazione assistita. Larticolo (consultabile a: http://www.cell.com/trends/endocrinology-metabolism/fulltext/S1043-2760(18)30016-X ) è stato pubblicato dalla rivista Trends in Endocrinology & Metabolism , focalizzata su nuove e innovative visioni nel campo dellendocrinologia e del metabolismo. Ne sono autori i giovani ricercatori (tutti under 40) dott. Livio Casarini, dott. Daniele Santi e dott. Francesco Potì, allievi della prof.ssa Manuela Simoni.
La ricerca è incentrata sulla ridefinizione del concetto di spare luteinizing-hormone receptor , che tradotto letteralmente significa recettori di scorta dellormone luteinizzante (LH).
Questa espressione chiarisce la prof.ssa Manuela Simoni di Unimore - è usata per spiegare come basse dosi di un ormone possano attivare una risposta biologica ai massimi livelli, grazie allattivazione di meno dell1% dei propri recettori. Tale concetto è ben noto in farmacologia ed è alla base della regolazione di diversi effetti fisiologici. Ad esempio, la trasmissione di alcuni segnali nei neuroni da parte delle catecolamine, famiglia di molecole alla quale appartiene la famosa adrenalina, è regolata secondo questi criteri.
Questo concetto è tuttavia utilizzato, senza evidenza scientifica, in clinica nella stimolazione ovarica nellambito della fertilizzazione assistita.
Il meccanismo di azione di farmaci a base di LH, utilizzati nei protocolli di fecondazione assistita in ambito clinico-ginecologico, viene tradizionalmente basato sul concetto di spare receptors senza alcuna evidenza spiega il dott. Livio Casarini, ricercatore presso lUnità di Endocrinologia .Tale affermazione è ingiustificata, come ho avuto modo di approfondire assieme ai miei colleghi, il farmacologo Francesco Potì e lendocrinologo clinico Daniele Santi. Infatti tale assunzione deriva impropriamente da storici studi in vitro risalenti agli anni 70 sui topi. Tuttavia, le nostre recenti ricerche indicano che tali dati non sono più adeguati a spiegare ciò che avviene nellovaio umano, durante la crescita dei follicoli.
Gli autori del lavoro hanno quindi proposto un nuovo modello che spiega come avvenga la maturazione della cellula uovo, che pone le basi per ulteriori ricerche nel campo. Tale modello aggiunge il dott. Livio Casarini spiega come la maturazione della cellula uovo progredisca grazie a segnali unici nel follicolo dominante, inviati grazie allinterazione fisica tra recettori di ormoni sessuali diversi.
Sono molto orgogliosa di questo lavoro afferma la prof. Manuela Simoni di Unimore frutto di diversi anni di ricerca dei nostri giovani e preludio ad ulteriori importanti scoperte. Infatti abbiamo a disposizione non solo eccellenti giovani ricercatori, ma anche le più avanzate tecniche per valutare il contatto tra singole molecole a livello sub-cellulare e in tempo reale, mentre a breve disporremo di ulteriori strumentazioni che verranno acquisite grazie al finanziamento del MIUR dedicato ai Dipartimenti di Eccellenza.
La prestigiosa pubblicazione a firma dei colleghi dellUnità di Endocrinologia - afferma il prof. Carlo A. Porro, Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di Unimore fornisce ulteriore conferma del ruolo di leader del gruppo di ricerca diretto dalla Prof. Simoni nel contesto internazionale della fisiopatologia della riproduzione, e della fruttuosa sinergia tra ricerche di base e clinica. Tale valenza traslazionale è stata una delle chiavi del successo del progetto presentato dal nostro Dipartimento nel recente bando MIUR Dipartimenti di eccellenza.
Oltre che essere una struttura tecnicamente avanzata, il laboratorio di ricerca dellUnità di Endocrinologia vanta personale qualificato e numerose collaborazioni nazionali ed internazionali, che hanno valso al gruppo modenese il riconoscimento di ospitare, lo scorso settembre, il congresso mondiale sui meccanismi di azione degli ormoni sessuali.
Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 13/02/2018