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"Se questo è Levi", martedì 5 novembre al Complesso Sant'Eufemia

Il Dipartimento di Studi Linguisti e Culturali di Unimore organizza all’interno del corso di Storia della Letteratura italiana un seminario sul progetto teatrale “Se questo è Levi”. Un’opera nata, in occasione del centenario della nascita di Primo Levi, dal regista Luigi De Angelis e dall’attore Andrea Argentieri della compagnia teatrale Fanny & Alexander che ricostruiscono il poliedrico ritratto di un uomo diviso fra il mestiere di chimico e il non-mestiere di scrittore.

L’appuntamento “Se questo è Levi” si terrà martedì 5 novembre 2019 alle ore 12.00 nell'Aula B0.6 del Complesso universitario Sant’Eufemia (Largo Sant’Eufemia, 19) a Modena. A moderare l’incontro con Luigi De Angelis e Andrea Argentieri sarà la prof.ssa Angela Albanese di Unimore.

Il corso di Storia della letteratura italiana, che rientra nel percorso didattico del Corso di laurea triennale in Storia e culture contemporanee, - afferma la prof.ssa Angela Albanese di Unimore -  ha quest’anno come oggetto anche lo studio di testi teatrali italiani che raccontano episodi e momenti cruciali della storia contemporanea. Non poteva mancare l’opera che meglio ha raccontato l’inaudito dell’olocausto, Se questo è un uomo di Primo Levi, nota a tutti nella sua veste narrativa, ma per lo più ignorata nella versione teatrale che lo stesso Levi ha scritto e messo in scena. L’incontro con gli artisti della compagnia Fanny & Alexander, che nello spettacolo “Se questo è Levi” hanno dato corpo e voce al Primo Levi chimico, scrittore e testimone, rappresenta un momento fondamentale di riflessione per gli studenti e per chiunque creda nel potere della parola, anche teatrale, di dare testimonianza, di nutrire la memoria”.

A partire dai documenti audio e video delle teche Rai, Andrea Argentieri veste i panni dello scrittore Primo Levi, assumendone la voce, le gestualità, le posture, i toni, i discorsi in prima persona. È un incontro a tu per tu, in cui lo scrittore, a partire dal vincolo di verità che lo ha ispirato nelle sue opere, testimonia la sua esperienza nei lager con una tecnica di testimonianza lucidissima, di scrematura della memoria, con la trasparenza di uno sguardo capace di esprimere l’indicibile a partire dal perimetro apparentemente sereno della ragione.

L'incontro, incluso nel programma di attività didattiche del corso di Storia della Letteratura Italiana della prof.ssa Angela Albanese, è aperto a tutte le persone interessate. 

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Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 30/10/2019