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La mostra di Nitsch al Teatro anatomico e quella sull'attrazione negli animali al Museo di Zoologia resteranno aperte fino al 31 dicembre

Inaugurata nel corso del Festival Filosofia 2019 la mostra “Nitsch Prosopon Persona e aktion  in Hermann Nitsch”, curata da Elena CorradiniFrancesco Silvestri,Tiberio Cattelani e  promossa dal  Polo Museale Unimore  insieme a Archivio Cattelani, Ago Modena Fabbriche Culturali, sarà visitabile fino al 31 dicembre 2019 (venerdì ore 15.00 - 19.30; sabato e domenica ore 10.00 - 19.30).

L’elemento artistico apre allo studio delle forme esterne del corpo e degli organi direttamente visibili, specialmente quelli del movimento, nelle loro proporzioni e nelle modificazioni collegati con i diversi atteggiamenti o con gli stati d’animo che esprimono e di chi si vuole dare rappresentazione. In questa dinamicità si inserisce il pensiero artistico-filosofico di Hermann Nitsch espresso attraverso l’”aktion”, nucleo centrale della sua arte con i risvegli, l’Altare dell’esistenza, l’abreazione, il tachismo, l’orgia, il misterium, l’opera d’arte totale, l’orchestra del chiasso.

Attraverso la mostra dedicata a Hermann Nitsh – spiega la prof.ssa Elena Corradini di Unimore, docente di Museologia - il Teatro Anatomico diventa lo spazio celebrativo dell’indagine, dell’azione, dell’emozione, degli stupori, degli archetipi, dell’attraversamento, delle rimozioni e delle definizioni che porterà a comprendere sempre di più il confine tra le sfaccettature dell’essere e quindi della “Persona”.

Hermann Nitsch (Vienna 1938), esponente massimo del Wiener Aktionismus, il movimento che intorno agli anni sessanta rappresenta la massima tensione espressiva della body art europea. Dal 1957-60 Nitsch elabora la sua idea di Orgien Mysterien Theater (Teatro delle Orge e dei Misteri): esperienza di arte totale o gesamtkunstwerk legata al concetto psicanalitico di abreaktion, ovvero la scarica emozionale che consente ad un soggetto di rimuovere gli effetti di accadimenti drammatici. Dipinge nell’ambito del tachisme: il movimento che interpreta la cultura dell’informale esaltando l’immediatezza del gesto che riversa o schizza colori sulla tela, anche usando direttamente le mani.

Sempre fino al 31 dicembre nelle sale del Museo di Zoologia (via Università 4) nel Palazzo del Rettorato sarà visitabile un percorso di mostra che consente di evidenziare come molti animali sviluppino differenze per attrarre l’altro sesso: “ L’attrazione fatale degli animali ”. Queste differenze possono consistere nelle maggiori dimensioni, nella diversa colorazione, nella presenza di determinate strutture come corna, zanne, piume, pungiglioni: la criniera del leone maschio o i vistosi palchi del cervo maschio svolgono sicuramente un ruolo fondamentale nei comportamenti che porteranno alla scelta del partner da parte delle femmine. Più marcate, perché spesso si avvalgono di colorazioni appariscenti, sono le differenze morfologiche negli uccelli tra individui di sesso diverso ma della medesima specie: la vistosa coda del pavone maschio è forse l’esempio più ricorrente. Anche i colori sgargianti nei maschi di fagiano e di tanti passeriformi come le paradisee e il rigogolo hanno un ruolo importante nel renderli più competitivi però anche più vulnerabili nei confronti di eventuali predatori. 

La mostra sarà visitabile tutte le mattine su prenotazione ed il mercoledì e giovedì pomeriggio ore 14.30 - 16.30 (tel. 059 2056561/5012; polomuseale@unimore.itwww.polomuseale.unimore.it ).

 

Categorie: avvisi

Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 12/09/2019