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Unimore si conferma riferimento internazionale per gli studi sulla Legionella

Unimore si conferma punto di riferimento nazionale ed internazionale per gli studi dedicati alla legionella. L’Ateneo emiliano è stato infatti di recente il promotore della IX Conferenza Internazionale sulla Legionella, ospitata a Roma poche settimane orsono, evento che ha visto il coinvolgimento e la partecipazione di alcuni dei principali esperti internazionali, provenienti da numerose realtà sanitarie ed accademiche, convocati da Unimore - rappresentata dalla prof. Paola Borella, ordinario di Igiene Generale e Applicata - nel board organizzativo insieme alla dott.ssa Maria Luisa Ricci dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il convegno quadriennale, tenutosi quest’anno per la prima volta in Italia, ha ottenuto un notevole successo con sessioni scientifiche molto partecipate e la presenza di oltre circa 500 delegati provenienti da tutto il mondo, in rappresentanza di quasi tutti i Continenti.

La credibilità scientifica del nostro Ateneo in questo campo - ha spiegato la prof.ssa Paola Borella, responsabile della Sezione di Sanità Pubblica del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze in Unimore - testimoniata da anni di ricerche e numerose pubblicazioni su riviste internazionali, si è ulteriormente rafforzata con la organizzazione di questo evento. Il tema della diffusione della Legionella è particolarmente attuale e dibattuto, dato l’aumento costante delle infezioni causate da questo batterio”.

La legionella vive nell’acqua, in particolare nell’acqua calda sanitaria e può causare polmoniti spesso gravi che colpiscono soprattutto persone anziane con patologie concomitanti e deficit immunitari. Oltre ai casi acquisiti in comunità, sono numerosi i casi nei viaggatori che frequentano alberghi e strutture turistiche e i casi acquisiti negli ospedali, caratterizzati da un elevato tasso di letalità.

Come Unimore – ha dichiarato la prof. Paola Borella - sono in corso da anni ricerche da parte del gruppo di lavoro che coordino che hanno dato un contributo scientifico significativo nell’ambito della prevenzione della contaminazione, con studi su nuovi sistemi di disinfezione efficaci nella riduzione del rischio di malattia.”

A Modena inoltre – ha continuato la docente Unimore - è attiva da tempo una sorveglianza clinico-ambientale al Policlinico, estesa da quest’anno anche al Nuovo Ospedale di Baggiovara, con un piano di prevenzione specifico condiviso con la Direzione Sanitaria che ha permesso di tenere sotto controllo il rischio legionellosi, tanto da non far mai registrare casi tra i degenti”.

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Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore - ufficiostampa@unimore.it il 09/10/2017